Messa per il 40° del Villaggio senza barriere «Pastor angelicus»

Il Profeta non accusa le pecore di non aver ascoltato, ma i pastori di averle disperse, perché chi non raccoglie favorisce la divisione. Non ve ne siete preoccupati, dice. I pastori – alcuni sono chiamati ad esserlo per ministero, tutti a prendersi cura gli uni degli altri – avranno risposto: “Ma che c’entro, si sono perse, non posso fare tutto, devo pensare a me”. Non ve ne siete preoccupati! E si vede. Perché non è la stessa cosa se ci si prende cura del prossimo oppure lo guardiamo come fossimo spettatori ed estranei. Tutti possiamo aiutare il nostro prossimo. Tutti. L’aiuto non si misura con le “cose” che si fanno, ma anzitutto con il cuore che prende con sé e poi accende la mente e mette forza alle mani. Tutti abbiamo tanto da dare. Se lo facessimo, che mondo diverso sarebbe! Non servono grandi scelte e sforzi incredibili. No. E non dobbiamo pensare che quello che diamo agli altri lo perdiamo per noi! Anzi, è esattamente il contrario.

Chi cura trova cura, chi aiuta è aiutato, anche se non riceve niente in contraccambio. Anzi, proprio perché non riceve nulla riceve tutto! L’economia dell’amore è sempre gratuita, non tiene la contabilità perché è sempre a perdere e poi, alla fine, tutto rimane nostro proprio perché è di altri. Sapete, Gesù dice che si accumula un tesoro nel cielo dove nessun ladro scassina e niente può rovinare. Il cielo inizia nel prossimo. E poi troviamo subito cento volte tanto come qui, tanti amici e tante persone importanti. Troviamo padri, madri, fratelli, campi, nostri, miei, ma in modo diverso da quelli che abbiamo lasciato, miei perché nello spirito e non solo nella carne. Dio si impegna a non perdere nessuno!

E Lui non perde nessuno, non lascia soli, viene a cercare, si accorge se non ci siamo perché gli manchiamo! Dio protegge perché le ama, non sono un oggetto, una cosa che quando finisce viene buttata via. Fa sentire la sua presenza perché non dobbiamo più temere né sgomentarci come quando possiamo confidare solo su di noi, quando le domande non trovano risposta e vince l’angoscia, ci sentiamo perduti nel non senso, in balia di forze indipendenti da noi, terribilmente più grandi della nostra volontà. Dio dice: non ne mancherà neppure una, che vuol dire che nessuno è dimenticato, inutile, tutti sono amati e desiderati, insomma importanti! Il mondo fa esattamente il contrario. Conti se fai delle cose e se dimostri chi sei. E se non le fai ti senti sbagliato, inutile, addirittura un peso! Per Gesù non sarà mai così perché ama. Senza amore tutti siamo inutili e un peso. Chi ci dà sicurezza? Quando non “valiamo più niente” chi si prenderà cura di noi?

La paura viene, non richiesta, e rivela quanto siamo fragili, porta lontano tante persone che sembravano volerci bene e su cui potevamo contare. Quanto sgomento per le notizie brutte, terribili, davanti alle quali sembra non contino niente il dolore di chi viene colpito e l’ingiustizia della vita rubata dalla violenza, dalla guerra! E poi ci sono tanti che continuano ad esercitarsi nella divisione, nell’aggressività. Il mondo mette paura, imprevedibile e così poco attento com’è. Per questo ascoltiamo con tanta gioia il Profeta che dice: ecco sono venuti i giorni nei quali il germoglio di Davide, Gesù, regnerà, cioè sarà il pastore che non possiede, ama, che raduna dalla divisione. Lo vediamo proprio qui.

È luogo di riposo vero e vediamo i frutti dell’amore per Gesù di don Mario Campidori, che proprio perché amico di Gesù ha pensato questa casa senza barriere, casa di amore, di simpatia e amicizia. Gesù abbatte il muro di separazione che divide. Non ci sono barriere perché l’amore le supere tutte. Gesù abbatte la barriera peggiore di tutti, quella nel cuore, che impedisce di comunicare, di raccontare proprio quello che abbiamo nel cuore e agli altri di capire il mondo, che così resta nascosto.  Gesù vince l’inimicizia e ha compassione, cioè simpatia, e fa suo tutto il nostro cuore. Quando ci sono le barriere, quando ognuno pensa di starsene in pace senza gli altri, anzi li allontana e li lascia soli, l’inimicizia cresce nei cuori delle persone e con questa anche l’odio, l’ignoranza, la violenza, il pregiudizio, che sono tutti semi che poi portano alla violenza e alla guerra.

Siamo sgomenti perché a volte sembra che nessuno abbia mai tempo per noi, voglia di fermarsi, di capire, di ascoltare, di avere pazienza, di non scappare subito, come se noi non esistessimo o non fossimo importanti. E cosa c’è più importante di una persona? Cosa c’è di più bello che aiutarsi, volersi bene? Aiutiamo Dio che raduna, che ci vuole insieme? La simpatia è proprio questo: avere le stesse passioni, non giudicare ma pensarsi assieme, per cui se piangiamo, le lacrime diventano nostre e ciò già ci consola e ci dà forza. E questa è la vera sicurezza e la forza straordinaria che qui vediamo in maniera così luminosa e umana. Quanto manca! Spesso ci sono solo giudizio e indifferenza. Gesù ha eliminato l’inimicizia, non la conosce e non la accetta. Nessuno per lui è nemico perché lo ama e sa riconoscere nell’altro non un estraneo, ma suo fratello.

Tutti amici. Ecco la pace che è venuto a portare. Pace per tutti. Davanti alla folla Gesù ha compassione e insegna. Vedete, la compassione è proprio la simpatia: le tue tristezze sono le mie, i tuoi sentimenti li provo anche io e li faccio miei. La compassione non è a senso unico: è sua e nostra, ci unisce, perché Gesù fa sue le nostre sofferenze ed emozioni, e noi le sue. Insieme. Ecco la bellezza di questa casa. Tutti noi possiamo avere compassione gli uni per gli altri, cioè tanta simpatia che cambia tutto perché non siamo più soli. È la simpatia di Gesù per noi, per la nostra vita. Grazie a Dio e grazie ai suoi amici, come don Mario Campidori. Perché gli amici di Gesù fanno cose grandi proprio perché amano. E grazie perché possiamo aiutare Gesù a non lasciare nessuno solo. Grazie Gesù.

Villaggio senza barriere "Pastor angelicus" a Ca' Bortolani (Tolé)
21/07/2024
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