Carissimi catecumeni, carissimi fedeli tutti, durante questa santa veglia,
la prima del nostro cammino sacramentale, celebreremo il Rito dell’elezione.
Esso riguarda direttamente e coinvolge personalmente solo i catecumeni. Tuttavia
questo rito aiuta anche noi già iniziati ai divini misteri, a prendere
coscienza più viva di una dimensione essenziale della nostra fede.
La parola divina ascoltata ci ha insegnato che la parola ELEZIONE connota
sia un atto divino; stiamo celebrando e meditando l’elezione, la scelta
compiuta dalla libertà divina; sia un atto umano: stiamo compiendo noi
una scelta libera.
è una scelta divina: ne parla sia la prima lettura sia la seconda.
Ci è stata rivelata una decisione divina. Essa è assolutamente
libera; nessuna ragione né intrinseca al suo essere divino né ancor
meno estrinseca costringeva il Signore a compiere questa scelta. è la
decisione di allearsi con Israele in vista della nuova ed eterna alleanza che
il Padre avrebbe siglato con Israele medesimo e con noi pagani nella morte
e risurrezione del suo Unigenito. è la libera decisione di celebrare
le nozze del suo Figlio con Israele e con tutta l’umanità . è la
libera ed insondabile decisione di introdurre la persona umana nella stessa
vita divina della SS. Trinità , rendendoci partecipi della stessa divina
figliazione del Verbo. In Cristo Gesù ci ha eletti «prima della
creazione del mondo, per essere santi ed immacolati al suo cospetto nella carità ,
predestinandoci a essere suoi figli adottivi» [Ef 1,4 e 5a]. L’elezione
divina è veramente un abisso insondabile di grazia, di misericordia,
di amore, di fedeltà .
Ma questa sera noi vegliamo prendendo in considerazione anche la nostra elezione,
l’elezione umana.
Carissimi catecumeni, carissimi fedeli tutti, in un certo senso anche l’elezione
umana ha un aspetto di mistero non meno profondo, a cui forse non facciamo
sufficientemente attenzione. Le nostre scelte ci sembra che riguardino sempre
e solo beni e contenuti attinenti alla nostra vita terrena, ai rapporti colle
altre persone, alle cose di cui abbiamo o sentiamo il bisogno. Ma la nostra
libertà , la nostra capacità di scelta non si esaurisce in questo; è quanto
la parola di Dio questa sera ci rivela. Ciascuno di noi è chiamato a
scegliere il Signore o un idolo. La nostra libertà ci pone davanti a
Dio stesso. Egli non vuole allearsi con degli schiavi; egli non impone il suo
amore ai servi; egli propone la sua amicizia a persone libere, chiedendo di
corrispondervi: «scegliete oggi chi volete servire», dice Giosuè.
Come concretamente la persona umana compie questa scelta? Dio si rivela in
Cristo: Dio si propone all’uomo in Cristo oggi mediante la predicazione
del Vangelo fatta dalla Chiesa. è questa la provocazione divina fatta
oggi all’uomo; fatta a voi catecumeni e a noi fedeli, con particolare
intensità durante queste settimane di quaresima.
Voi catecumeni scrivendo il vostro nome manifestate la vostra libera elezione
di corrispondere alla libera elezione divina; scegliete Cristo per rispondere
alla libera elezione che di ciascuno di voi ha fatto il Padre, predestinandovi
ad essere suoi figli.
Voi fedeli non pensate di poter essere cristiani senza aver mai deciso di
diventarlo; non pensate di essere nell’alleanza con Dio in Cristo senza
aver mai scelto di entrarvi.
Gli uni e gli altri siamo tutti sotto la stessa parola di Dio: «se non
vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo». Ecco ora il momento
favorevole, ecco ora il tempo opportuno per la nostra conversione. «Perciò dobbiamo
rendere grazie alla sua misericordia, perché ha invitato noi, indegni,
a tali nozze. Ma dobbiamo stare attenti e temere che, quando il re sarà entrato
nella sala delle nozze e avrà cominciato a osservare i commensali, non
dica ad alcuno di noi…: “amico, come sei qui entrato senza veste
nuziale”. Cari catecumeni, preparatevi dunque a rivestirvi nel
santo battesimo di Cristo Signore; cari fedeli, conserviamo integra e pura
la veste di cui siete stati già rivestiti. A nessuno avvenga di essere
ritenuto indegno di partecipare alle nozze dell’Agnello.
