1.«Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli».
Carissime famiglie, la presenza di Gesù ad un banchetto nuziale è carica
di significato. Essa indica la benedizione divina con cui il Signore
ha santificato l’istituzione matrimoniale e famigliare. Nella prima pagina
della S. Scrittura è detto che Dio benedisse l’uomo e la donna
e diede loro il dono della fecondità . All’«inizio dei segni»,
all’inizio della nuova creazione l’unione coniugale fra l’uomo
e la donna viene nuovamente benedetta dalla presenza di Cristo.
Carissimi sposi, abbiate viva la consapevolezza che la vostra unione coniugale è posta
sotto la benedizione del Signore; è sempre fortificata e difesa dalla
presenza di Cristo.
Ma questo significa anche che l’istituto matrimoniale non è a
disposizione dell’uomo; di esso gli uomini non possono fare ciò che
vogliono, mutandone perfino i connotati essenziali ed equiparando il matrimonio
a convivenze che non hanno nulla in comune con esso. L’istituto matrimoniale
non è un’invenzione umana, ma divina.
2.«Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli
disse: non hanno più vivo».
Il matrimonio risponde al bisogno dell’uomo e della donna di uscire
dalla propria solitudine, al bisogno di vivere una vera comunione fra persone. è questa
la sua intima verità , il suo significato originario, poiché la
persona umana trova se stessa quando dona se stessa. Essa riceve quando e quanto
dona.
Ma per quale ragione all’uomo e alla donna che celebrano il loro matrimonio
viene a mancare il vino? Viene a mancare il vino quando e perché nel
cuore dell’uomo e della donna si estingue la capacità di amare,
la capacità di donare se stesso all’altro. Quando alla logica
del dono si sostituisce la logica del possesso: di se stesso e dell’altro.
Che cosa è accaduto a Cana? Gesù dona il vino nuovo. è in
Cristo che il matrimonio viene guarito e salvato. Per quale ragione? Perché Cristo colla
sua grazia guarisce il cuore dell’uomo e della donna dalla loro incapacità di
amarsi, fino ad elevare la loro unità coniugale ad essere il segno dell’Alleanza
di Cristo colla sua sposa.
Carissimi sposi, voi – ne sono sicuro – sperimentate ogni giorno
sia il desiderio di vivere sempre più profondamente la vostra unione
coniugale sia la difficoltà che incontrate nel realizzare questo desiderio.
La pagina evangelica vi invita oggi ad accostarvi a Cristo; a prendere da Lui
il “vino nuovo” per il vostro banchetto nuziale.
3.«Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di
Gesù». Al centro di questa narrazione ci sta con Gesù Maria. «C’era
la madre di Gesù»: è lei che si rende conto che è venuto
a mancare il vino. Ed è la sua fede che spinge Gesù al dono.
è la donna a soffrire maggiormente della degradazione dell’istituto
matrimoniale, poiché essa è stata creata perché fosse
possibile la comunione fra le persone.
Carissime sorelle, non rinunciate mai alla dignità , alla preziosità della
vostra femminilità . Non è negando la vostra diversità che
voi potete affermare la pari dignità .
«La madre di Gesù gli disse: non hanno più vino».
In questa pagina si ha la prima rivelazione del coinvolgimento di Maria nel
nostro destino. La sua maternità si estende a ciascuno di noi ed assume
la figura della preghiera di intercessione. Maria si pone fra gli uomini, incapaci
di amare, ed il Figlio suo. Si pone non come estranea a nessuno dei due. Ella è la
Madre di Colui che può donarci il vino nuovo; ed è consapevole
della nostra povertà . Ella presenta al Figlio il “vuoto” dell’uomo: «non
hanno più vino»; agli uomini presenta la volontà del Figlio: «fate
quello che ci dirà ».
Carissimi sposi, questa pagina santa vi insegna tutto. è Cristo la
salvezza del vostro matrimonio, perché è Lui che vi dona la capacità di
amarvi in verità ! Questo dono è realizzato su richiesta di Maria:
a lei affidate oggi voi stessi, il vostro matrimonio, la vostra famiglia. Solo
così al vostro matrimonio non verrà mai a mancare il vino e ritroverete
sempre la sorgente della vera gioia, la gioia del vero amore.
