L’Arcivescovo ha recentemente compiuto la visita alla zona pastorale Ozzano e Valle dell’Idice,
L’incontro con le comunità del territorio si è svolto dal 28 novembre al 1 dicembre ed ha interessato realtà diversificate che si estendono dalla pianura alle zone calanchive dell’Appennino, presenti su di un territorio di oltre 30 chilometri. Un territorio che coinvolge oltre 17.000 abitanti e comprende in tutto o in parte i comuni di Monterenzio, Ozzano Emilia e San Lazzaro di Savena.
Don Fabio Brunello ha la cura pastorale in comune di Monterenzio del capoluogo, di Bisano e Cassano. Nello stesso comune San Benedetto del Querceto fa capo a don Enrico Petrucci parroco di Loiano. Scendendo verso valle, tre comunità in tre comuni diversi sotto la cura pastorale di don Catalin Mihai Oltean: Pizzano di Monterenzio, Mercatale di Ozzano, Castel de Britti di San Lazzaro: con lui collabora il diacono Claudio Miselli. A loro è affidata anche la piccolissima e isolata Sassuno caratteristica per il fenomeno naturale delle salse in cui acque marine. Più a valle in Comune di Ozzano, affidate a don Severino Stagni, il capoluogo che prima del 2000 si è dotato della capiente chiesa di Sant’Ambrogio, l’antica San Pietro e la parrocchia della Quaderna che sorge nel territorio della misteriosa città sepolta di Claterna, alla confluenza tra la via Emilia e la Flaminia Minor, che fu addirittura sede episcopale e che scomparve tra il V e il VI secolo.
Si tratta di un territorio che comprende numerosi centri di culto, di epoche e dimensioni diverse, testimonianze di una fede radicata e sempre viva ma anche tante espressioni della fede, del lavoro e della vita sociale: il convento delle Francescane adoratrici di Madre Foresti, con il centro di animazione missionaria. Il grande complesso industriale delle macchine automatiche dell’IMA, le tante espressioni di accoglienza e di cooperazione delle comunità Papa Giovanni XXIII, l’oratorio di Mercatale che funge da collettore delle attività giovanili di tutta la valle.
Un esempio della ricchezza degli incontri che aprono tante prospettive è stato l’incrociarsi della visita all’ex caserma Gamberini di Ozzano che ospita un centro di accoglienza per richiedenti asilo dal quale veniva alla comunità cristiana una richiesta di aiuto per sostenere la formazione professionale degli ospiti. Provvidenziale la presenza dei salesiani con Il centro di formazione di Castel de Britti che offre percorsi molto concreti di formazione professionale e che l’Arcivescovo aveva visitato nelle settimane precedenti.