Il 17 e 18 novembre

Elezioni regionali, per la democrazia e per una regione d’Europa

Sul numero di Bologna Sette di domenica l'editoriale del Direttore dell’Ufficio diocesano di Comunicazioni sociali

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Rondoni: «L’Emilia-Romagna è chiamata a trovare impulso per tracciare percorsi che conducano a migliorare un territorio eccellenza italiana e non solo»

Quasi 3,6 milioni di cittadini emiliano-romagnoli sono chiamati al voto, domenica 17 e lunedì 18 novembre, per eleggere il presidente della Regione e i componenti dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. I seggi nei 330 comuni della regione resteranno aperti domenica 17 dalle 7 alle 23 e lunedì 18 dalle 7 alle 15. I candidati alla presidenza della Giunta della Regione sostenuti da 11 liste sono: Michele de Pascale, Elena Ugolini, Luca Teodori e Federico Serra.

«Per la democrazia e per una regione d’Europa» è il titolo del fondo che uscirà domenica prossima sul settimanale Bologna Sette – Avvenire a firma di Alessandro Rondoni, direttore dell’Ufficio diocesano di Comunicazioni sociali.

«L’Emilia-Romagna è chiamata a trovare impulso – si legge nel testo – per tracciare percorsi che conducano a migliorare un territorio eccellenza italiana e non solo. Non basta richiamarsi al passato e al presente, occorre costruire il futuro. Votare significa far crescere, non solo difendere, la democrazia in un mondo dove non è maggioranza, anzi, fra guerre e regimi è minoranza ed è fiaccata dall’astensionismo. Ci vuole anche una nuova dialettica politica, i toni sono ancora spesso inappropriati. La Settimana Sociale dei cattolici a Trieste ha segnalato che non si vive di contrapposizione e che la democrazia è camminare insieme. Il bene comune è la sfida sempre da vincere in ogni elezione». L’invito è quindi quello di partecipare al voto. «Compiere, oggi, il proprio dovere di cittadini che scelgono la democrazia – conclude il fondo di Bologna Sette – si esprime andando a votare per l’Emilia-Romagna, Regione d’Europa».

IL TESTO COMPLETO DEL FONDO DI BOLOGNA SETTE:

PER LA DEMOCRAZIA E PER UNA REGIONE D’EUROPA

Oggi e domani si vota per le regionali. L’Emilia-Romagna è così chiamata a trovare impulso per tracciare percorsi che conducano a migliorare un territorio eccellenza italiana e non solo. Non basta richiamarsi al passato e al presente, occorre costruire il futuro, specie per le nuove generazioni minacciate dai cambiamenti vorticosi globali che gettano nella precarietà, minano antiche certezze e aprono a scenari interessanti ma, pure, inquietanti. Saprà la politica governare i flussi tecnologici, migratori, economici, anche turistici, del nostro tempo? Votare, dunque, significa far crescere, non solo difendere, la democrazia in un mondo dove non è maggioranza, anzi, fra guerre e regimi è minoranza ed è fiaccata dall’astensionismo. Ci vuole anche una nuova dialettica politica, i toni sono ancora spesso inappropriati. La Settimana Sociale dei cattolici a Trieste ha segnalato che non si vive di contrapposizione e che la democrazia è camminare insieme. Il bene comune è la sfida sempre da vincere in ogni elezione. Plauso, dunque, a chi si candida. Ora ci vogliono azioni concrete che sviluppino ulteriormente la qualità di vita, lavoro, cura e assistenza, educazione e formazione, cultura e turismo, e le infrastrutture. Gran parte delle risorse economiche del bilancio della Regione sono per la sanità. C’è molto lavoro da fare per aggiornare l’eccellenza raggiunta che ha bisogno di investimenti e riorganizzazione dopo la severa lezione della pandemia, per approntare nuovi modelli di cura, assistenza e welfare, sostenibili nella prossimità, domiciliarità, telemedicina. Pensiamo ai nostri tanti anziani, la maggior parte della popolazione, soli e bisognosi, ai longevi che cercano “badanti”. Ai molti, troppi, giovani in ritirata sociale che non studiano, non lavorano, non escono dalla loro stanza, e che conoscono il mondo solo chini sullo schermo digitale. Il lavoro e l’impresa, la ricerca e l’innovazione vanno sostenuti per non diventare poveri lavorando. E il diritto alla casa va difeso da prezzi schizzati alle stelle. L’ambiente, specie dopo le gravi alluvioni, va abitato e curato diversamente, valorizzando le vallate, le aree interne. Senza dimenticare le diseguaglianze e le nuove povertà che emergono anche qui, in una terra che ha conquistato un benessere diffuso. Non è vero che non si può fare qualcosa o che sono tutti uguali. Compiere, oggi, il proprio dovere di cittadini che scelgono la democrazia si esprime andando a votare per l’Emilia-Romagna, Regione d’Europa.

Alessandro Rondoni

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