Bologna

Architettura sacra, il rapporto tra chiese e città

In occasione del 70° anniversario dell'Ufficio Nuove Chiese

 

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Bologna – Nelle scorse settimane si sono tenuti, a Palazzo Magnani in via Zamboni, due convegni dal titolo «The churches and the city» che hanno affrontato la tematica del rapporto tra la città e le chiese, in occasione del settantesimo anniversario dell’ufficio Nuove Chiese istituito dal cardinal Giacomo Lercaro nel 1954. Il primo incontro ha posto l’attenzione sul ruolo e sulla forma che i centri parrocchiali devono adottare, il secondo ha trattato delle esperienze europee tra città e chiese durante gli anni 50’ e 60’ del secolo scorso.

«Un convegno internazionale sulla presenza delle chiese nelle città contemporanee – ha detto Luigi Bartolomei, professore del dipartimento di architettura dell’università di Bologna – Chiaramente siamo in un momento di grande cambiamento rispetto alla compagine sociale, rispetto alla qualità del vivere condiviso e anche rispetto alla sensibilità nei riguardi del cristianesimo e alla conoscenza comune del patrimonio della Chiesa. Il 1954 fu l’anno in cui Lercaro istituì l’ufficio Nuove Chiese, ci è sembrato opportuno, in occasione del 70esimo anniversario, ravvivare il tema del confronto tra le città e le chiese; come costruire chiese adeguate alla città attuale? In qualche modo la presenza delle chiese individua il ruolo che la chiesa ha nel proprio territorio».

«Anche il nostro ufficio nazionale per i beni culturali, edilizia di culto ha aderito a questo convegno – ha detto don Luca Franceschini, direttore dei beni ecclesiastici – I temi che sono stati trattati stanno molto a cuore al lavoro che stiamo facendo in Italia già da diversi anni. Cerchiamo di dare delle risposte adeguate alle necessità di una Chiesa che vive una contraddizione: da una parte ha molte chiese già costruite nei secoli ma, a causa di una comunità che si restringe, alcuni edifici non servono più o hanno bisogno di un nuovo utilizzo, mentre abbiamo zone di periferia in cui invece rimane necessario continuare a costruire».

«Come Centro Studi per l’Architettura Sacra della Fondazione Lercaro non potevamo non essere presenti in qualità di patrocinatori di questo evento – ha spiegato Claudia Manenti, direttore del Centro Studi per l’Architettura Sacra della Fondazione Lercaro -. La chiesa nella città è stato un tema tanto caro al cardinale Lercaro. Oggi ha un’importanza decisiva come riflessione ecclesiale: l’espressione materica è un’espressione che parla di significati, oggi che cosa vuole essere la Chiesa, come vuole manifestarsi dentro la compagine urbana, l‘esperienza della comunità cristiana».

L’evento, con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per i beni Culturali e l’Edilizia di Culto della Conferenza Episcopale Italiana e del Dies Domini Centro Studi per l’architettura sacra e la città della Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro di Bologna, è stato promosso dal Dipartimento di architettura Università di Bologna, dall’HPA lab – Histories of postwar architecture, In-Bo, dal  Centro studi Cherubino Ghirardacci, dall’Ordine degli architetti Bologna e dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Bologna.

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