Presente anche il Cardinale Arcivescovo che guiderà la preghiera e conferirà il Mandato di evangelizzazione
«Essere credenti è un modo di vivere, non solo un modo di pensare. Il fatto cristiano ha a che fare con le parole (la Scrittura, il kerygma, la teologia, la predicazione e la catechesi…), con i segni (la liturgia, i sacramenti, la preghiera) e con le relazioni (la vita fraterna, la carità, i legami con gli altri…). Perciò generare all’identità cristiana è un’operazione complessa, che non comporta solo apprendere alcune nozioni e un certo modo di parlare, ma anche di pregare, di stare insieme. “Iniziare” tocca gli affetti e i sensi, il corpo e l’intelligenza, i legami e le emozioni. Per questo l’iniziazione cristiana non può essere una sfida solo catechistica, ma richiede di ritrovare la coralità dell’azione ecclesiale. Poiché la posta in gioco è la trasmissione della fede di generazione in generazione, la sfida è per tutta la comunità ecclesiale: dalla totalità della sua vita dipende la testimonianza della fede». Così Don Michele Roselli, catecheta, scrive in «L’iniziazione cristiana e le sue sfide», in CredereOggi 44(2/2024). Queste parole costituiscono l’orizzonte in cui desideriamo collocarci con il Congresso Diocesano dei Catechisti e degli Educatori 2024 dal titolo «Docili alla voce dello Spirito».
L’appuntamento sarà per domenica 22 settembre dalle 14.30 alle 19, alla parrocchia del Corpus Domini a Bologna. Sarà una ricca occasione di formazione per tutti gli operatori pastorali a servizio dell’annuncio di fede e della catechesi nelle nostre comunità. Il Congresso si inserisce come naturale punto di maturazione del lavoro fatto nel corso dell’ultimo anno pastorale e come punto di partenza e rilancio per nuovi spunti e passi avanti nel nuovo anno pastorale. Scrive ancora Roselli: «Ci pare che questo nostro tempo richieda, nell’iniziazione cristiana ma non solo, un approccio di teologia pratica, capace di coniugare maggiormente il rapporto tra pratica e riflessione. Si tratterebbe, cioè, di partire dall’ascolto delle pratiche (cioè: che cosa, come, chi e con chi, quando e per quanto tempo… in un dato contesto, si mette in atto per iniziare alla vita credente) per discernerle e interpretarle teologicamente, nel confronto con le Scritture e nel solco della tradizione, e ritornare alle pratiche, riorientandole. Questo metodo prende sul serio la storia come luogo teologico, come contesto in cui lo Spirito silenziosamente ci precede e fa germogliare la vita». Dunque dopo aver raccolto i numerosi contributi dei catechisti delle nostre Zone Pastorali a partire dalle griglie di discernimento per le pratiche di iniziazione cristiana e dopo aver condiviso le riflessioni maturate, nel Congresso Diocesano 2024, desideriamo disporci a essere docili alla voce dello Spirito e, ascoltando alcuni approfondimenti mirati, vorremo raccogliere spunti per lavorare con intelligenza pratica nei contesti catechistici delle nostre Zone pastorali. Che cosa vivremo domenica 22 settembre? Il cardinale guiderà il momento di preghiera iniziale in cui affideremo al Signore Gesù il nostro servizio catechistico e riceveremo dall’arcivescovo il mandato di evangelizzazione. Il successivo tempo formativo sarà inaugurato da una relazione di don Michele Roselli. A seguire si aprirà lo spazio per incontri in gruppi, guidati da alcuni formatori e formatrici, al termine dei quali ci verranno consegnati alcuni spunti per il lavoro dell’ambito Catechesi nelle nostre Zone Pastorali. Dopo i lavori nei gruppi si torna in assemblea per le conclusioni. Al termine un buffet, durante il quale potremo salutarci con calma e ritirare il nuovo fascicolo dal titolo Credo nello Spirito Santo.
Iscrizione entro il 15 settembre clikkando su questo link.
don Cristian Bagnara, direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano