Concluso il restauro post-terremoto

Dopo quasi 10 anni riapre la Chiesa di Alberone

La soddisfazione del parroco don Marco Ceccarelli

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ALBERONE (FE) – Una attesa di quasi dieci anni per la parrocchia di Alberone, che domenica ha finalmente festeggiato, con una messa celebrata dal Cardinal Zuppi, il restauro della Chiesa di Santa Maria del Salice chiusa per le conseguenze del terremoto.

Il parroco don Marco Ceccarelli non nasconde l’emozione per questo traguardo raggiunto: la situazione della Chiesa di Alberone è sicuramente la più complicata tra le chiese affidate alle sue cure.

Dagli archivi di 12PORTE emergono le drammatiche immagine della Chiesa neogotica realizzata all’inizio del secolo scorso, dopo il sisma del 2012. I muri perimetrali e il tetto hanno resistito alle scosse, ma la chiesa di fatto è implosa. All’interno, le colonne hanno resistito, mentre tutte le alte e pesanti volte sono crollate, schiacciando tutto ciò che stava sotto. Se le scosse fossero avvenuta in orario di messa, sarebbe stata una strage. 

Sono state ricreate le volte, rivestite con fibra di vetro e trattate con un sistema fatto di martinetti, pronto a rispondere alle tensioni che si creano in caso di eventi sismici.

La chiesa è sostanzialmente uguale a prima, solo più “leggera” e luminosa. Il progetto di recupero è stato molto complesso.

A questo si è aggiunto il fatto che i lavori sono iniziati a ridosso della pandemia, per cui il cantiere ha subìto tutti i rallentamenti e i ritardi legati all’emergenza Covid.

Per questo si è ritenuto di dare la priorità alla riapertura dell’edificio sacro per una comunità che per quasi dieci anni è stata ospitata sotto un tendone, mentre restano alcuni interventi da fare sull’esterno e sull’adeguamento liturgico del presbiterio.

Don Marco ha espresso la gratitudine della comunità alla regione Emilia Romagna, al Comune di Cento e in particolare all’Ufficio diocesano per la ricostruzione sismica. Ingegneri, architetti, artigiani, impiantisti e collaudatori hanno ricreato il miracolo che quasi un secolo fa vide una piccola comunità come quella di Alberone, onorare la Vergine del Salice con un edificio sacro dalle forme ardite e nobilissime.

“Riavere la nostra Chiesa, scrive don Marco nel sito internet dell’unità pastorale, significa così non solo riaprire un luogo di culto per una piccola Comunità Cristiana ma anche restituire ad Alberone un segno di identità. Abbiamo di nuovo un luogo degno dove celebrare, dunque, e l’opportunità di conservare la memoria dei nostri padri. Ora chiediamo solo la Grazia di esserne degni!”

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