Sabato 25 gennaio a San Paolo Maggiore

Firmata la Carta ecumenica di Bologna

Un primo passo verso la costituzione di un Consiglio ecumenico delle Chiese

 

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BOLOGNA, 25 gennaio 2020 – E’ iniziato formalmente il percorso che porterà alla costituzione a Bologna di un Consiglio ecumenico delle Chiese. Al vespro che conclude la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani sabato 25 gennaio è stata firmata la “Carta di Bologna”, un documento che definisce i valori condivisi dalle comunità che formalizzano il loro impegno di collaborazione e condivisione.

“Ci trattarono con benevolenza”: il naufragio dell’apostolo Paolo sulle scogliere dell’isola di Malta, descritto nell’ultimo capitolo degli Atti degli Apostoli ha fatto da sfondo alla celebrazione del vespro che ha avuto luogo nella basilica di San Paolo Maggiore e nel giorno che nel calendario cattolico e anglicano è festa della conversione dell’apostolo.

Alla celebrazione, presieduta dal Cardinale Matteo Zuppi, erano presenti rappresentanti delle chiese cristiane presenti nel territorio bolognese: quest’anno era presente per la prima volta anche il Vescovo ortodosso Ambrozie di Bogorodsk, che da pochi giorni ha insediato la sua cattedrale e il suo monastero nella Chiesa di Santa Maria di Gesso, e al quale il patriarcato di Mosca ha affidato la cura delle parrocchie moldave in Italia.

Con lui erano presenti anche i sacerdoti delle varie giurisdizioni ortodosse, il sacerdote della comunità copta-alessandrina, i pastori delle chiese avventista e evangelica delle riconciliazione e le presidenti della chiesa valdese e della comunità anglicana.

La predicazione, che riportiamo integralmente nel nostro canale YouTube è stata tenuta dal pastore Giovanni Caccamo della Chiesa Avventista che ha proposto una toccante riflessione proprio sull’episodio di Atti, mettendo l’accento sulla rara umanità mostrata dai maltesi a Paolo, richiamando le parole di Gesù nel discorso della montagna: “Se fate del bene solo a coloro che vi fanno del bene, cosa fate di straordinario?”. Il gesto dei maltesi richiama l’amore straordinario di Dio verso l’umanità, come ricorda appunto Paolo nelle sue lettere, invitando i credenti a diventare “imitatori di Dio”.

Terminata la celebrazione, l’Arcivescovo si è ancora soffermato sul brano di Atti, attualizzando in particolare – citando le parole del Papa – l’attenzione speciale nei confronti dei migranti, il prossimo fragile, che deve essere destinatario di un amore e di una cura speciale.

Poi i rappresentanti ecumenici hanno posto la loro firma alla Charta oecumenica di Bologna, un documento basato sulla Carta ecumenica europea e adattato al contesto locale, che vede molte delle chiese cristiane della città aderire ai valori condivisi che saranno alla base di un Consiglio delle Chiese, la cui erezione formalizzerà un percorso che già da anni vede le comunità riflettere e impegnarsi insieme.

Andrea Caniato

Scarica la CHARTA OECUMENICA

Predicazione del Pastore Giovanni Caccamo (video)

Qui la fotogallery a cura di Antonio Minnicelli

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