BOLOGNA – «Non posso venirvi a trovare come tutti gli anni. Mi addolora tanto. Sono come uno dei vostri parenti – per molti un padre – che resta qui fuori e aspetta di venirvi a trovare oppure che non vede l’ora che usciate. Oggi è pasqua, il passaggio dalle tenebre alla luce».
E’ l’incipit della lettera che l’arcivescovo ha scritto ai carcerati per questa Pasqua 2020 in cui non potrà come di consueto recarsi a celebrare la Messa alla casa circondariale della Dozza.
«Il Signore benedica voi e i vostri cari – ha scritto ancora in un passaggio l’arcivescovo -. Dio vi vuole bene più di un padre, di una madre, del fratello o della sorella più cari, del figlio amato perché Dio è amore, e solo per amore dona la sua vita».
Il cardinale Zuppi ha anche scritto una lettera di auguri pasquali indirizzata alla Polizia penitenziaria in cui scrive: «Avete vissuto momenti estremamente difficili e vi ho accompagnato con la preghiera e la solidarietà. Pasqua significa luce nelle tenebre e l’amore ci dona una energia straordinaria».
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