Ormai da più di dieci anni, nella serata del 7 dicembre il Movimento cristiano Lavoratori di Bologna propone l’iniziativa «Il cammino delle 12 porte». Ne parliamo con Roberto Albanelli, membro della presidenza provinciale del Movimento. «Con tale manifestazione – afferma – che è nata su ispirazione di don Luigi Guaraldi e come ripresa di un’antichissima tradizione bolognese, l’Mcl ha sempre voluto offrire a tutti un momento di preghiera e di riflessione che potesse aiutare a entrare, personalmente e comunitariamente, nel mistero dell’Immacolata Concezione di Maria e del Natale di Gesù».
Quest’anno, come svolgerete l’iniziativa?
Lo svolgimento avrebbe previsto la recita itinerante del Rosario lungo le vie di Bologna, intervallata da testimonianze su problematiche sociali, e, a conclusione, la celebrazione della Messa nella cattedrale di San Pietro. Quest’anno però, a causa delle limitazioni conseguenti alla pandemia, abbiamo dovuto cambiare la modalità di attuazione. Infatti, non saremo noi ad andare al «Cammino delle 12 porte», ma sarà tale Cammino che verrà a noi, per svolgersi nelle nostre case tramite un video, che potrà essere visionato e condiviso a partire da oggi, accedendo a www.youtube.com e scrivendo nel campo cerca: Il cammino delle 12 porte 2020.
Cosa contiene tale video?
Nella sua ultima Nota pastorale, l’arcivescovo cardinale Zuppi sollecita «un risveglio alla vita cristiana che parta dalla pandemia». Su questa linea abbiamo quindi realizzato il video nel paese di Medicina, quale luogo simbolo della fase più drammatica della diffusione del virus nella nostra provincia.In esso si potranno seguire, anzitutto, tre brevi testimonianze: quella del vicepresidente provinciale Mcl Gaetano Finelli, che è stato ricoverato in un reparto Covid di terapia intensiva, quella del sindaco di Medicina Matteo Montanari e quella del parroco monsignor Marcello Galletti. Seguirà poi la recita del del Rosario, con cui chiedere alla Madonna di sostenerci nel vivere con fiducia e speranza «un cammino di crescita spirituale – sono ancora parole dell’arcivescovo – che aiuti i discepoli del Signore ad essere lievito per questo nostro tempo, seme per il campo di Dio».