Il 23 luglio, le diocesi dell’Emilia-Romagna celebrano la festa liturgica di Sant’Apollinare, primo evangelizzatore e protettore della nostra regione. Qui i testi per la Messa e la Liturgia delle Ore e una scheda per conoscere il Santo Patrono.
La basilica di Sant’Apollinare in Classe è certamente una delle Chiese più antiche e più belle dell’Emilia-Romagna e custodisce “in gremiu ecclesiae” cioè al centro della santa assemblea il sepolcro del santo martire che è venerato come protettore della nostra regione.
La città di Classe, oggi ridotta a poco più di un villaggio a pochi chilometri da Ravenna, era l’importante porto militare della flotta imperiale romana, divenendo in seguito il principale porto in Occidente della flotta dell’Impero Romano d’Oriente, ai tempi dell’Esarcato bizantino.
Secondo la tradizione Apollinare, che fu il primo vescovo di Ravenna e che simbolicamente è riconosciuto come il primo evangelizzatore del nostro territorio, era originario di Antiochia, la città nella quale lo stesso apostolo Pietro per alcuni anni aveva esercitato la sua opera di evangelizzazione, prima di giungere a Roma, e del quale si dice che lo stesso Apollinare fosse discepolo.
La notizia del suo martirio viene da un suo importante successore, San Pietro Crisologo, che resse la cattedra ravennate nel quinto secolo; parlando del martirio di Apollinare, Crisologo non si riferisce a un evento particolare che ne causò la morte per la fede, ma alla costanza invitta che sostenne l’uomo di Dio di fronte a frequenti persecuzioni e tribolazioni sofferte per amore di Cristo.
Data l’importanza nella storia di quella sede episcopale, la venerazione per sant’Apollinare si diffuse anche a Roma, mentre la sua diffusione nel nord Europa è da attribuire ai monaci che seguivano la regola dell’abate ravennate San Romualdo e che ebbero per un tempo la cura della sua basilica sepolcrale.
Nella basilica di Classe, Apollinare è rappresentato nel celebre catino absidale, come il celebrante di una liturgia perenne. Il santo vescovo, con le braccia alzate in orazione, indossa il pallio arcivescovile: una stola di lana che ricorda l’agnello che il pastore porta sulle spalle. La sua casula è decorata dalle api: l’alveare, dove le api unite producono il miele prezioso è una suggestiva immagine della Chiesa, i cui membri sotto la guida del vescovo vivono la dolcezza della comunione ecclesiale.
In alto è raffigurato il Cristo trasfigurato nella gloria: della sua umanità si vede solo il volto al centro della grande croce cosmica che raffigura la sua natura divina. Ai suoi lati Mosè ed Elia, secondo il racconto evangelico. La scena si svolge in un magnifico giardino ricco della vegetazione e della fauna tipica della pianura, come per ricordare che è proprio qui e ora che Cristo si manifesta nella liturgia perenne della Chiesa.
Anche a Bologna era presente una Chiesa dedicata al Patrono dell’Emilia-Romagna, nel complesso del Palazzo del Podestà e oggi non più esistente. Il Cardinale Lambertini volle dedicargli una cappella della Cattedrale in cui il santo è raffigurato mentre riceve l’ordinazione episcopale dall’apostolo Pietro.
Qui, a cura dell’Ufficio liturgico, i testi liturgici della festa di Sant’Apollinare
Qui, sempre a cura dell’Ufficio liturgico, tutti i testi propri della Liturgia della Chiesa bolognese