Monsignor Ottani: «Vogliamo perciò essere un segno di vicinanza e un gesto di solidarietà perché solo dalla comunione può fiorire la pace»
Dal 2 al 6 gennaio 2025 si terrà il secondo pellegrinaggio che la diocesi di Bologna promuove insieme al patriarcato latino di Gerusalemme come iniziativa di comunione e di pace in Terra Santa e come cammino giubilare. Sarà guidato da monsignor Stefano Ottani, vicario generale per la Sinodalità.
Sono disponibili ancora alcuni posti contattando direttamente Petroniana Viaggi, organizzatrice tecnica del pellegrinaggio (www.petronianaviaggi.it) Per preparasi all’evento sono in programma due incontri formativi online aperti a tutti: martedì 26 novembre e martedì 3 dicembre alle 19 sul canale Youtube di 12Porte e sul nostro sito. Al primo incontro interverranno in diretta monsignor Rafiq Nahra, vicario patriarcale per Israele, monsignor Stefano Ottani insieme a don Andres Bergamini. Martedì 3 dicembre parleranno invece la giornalista Paola Caridi e Meir Bar-Asher, professore di studi islamici all’Università ebraica di Gerusalemme.
Il prossimo 6 gennaio i pellegrini saranno a Betlemme per adorare come i Magi, rappresentanti di tutti i popoli della terra, il Bambino salvatore del mondo. È la meta, ideale e programmatica di un percorso iniziato lo scorso giugno con il primo pellegrinaggio guidato dall’Arcivescovo.
«La gratitudine manifestata dalle comunità cristiane palestinesi che abbiamo sperimentato in quella esperienza – spiega il vicario generale monsignor Stefano Ottani – ci ha portato a promettere che saremmo tornati. Nel terribile contesto del terrorismo e della guerra che insanguinano la Terra del Signore, l’assenza dei pellegrini aumenta ancora la sofferenza non solo per la mancanza di lavoro e quindi di sostentamento per le famiglie, ma anche per la sensazione di essere soli e dimenticati da tutti. La sola presenza degli stranieri è un freno alle angherie perpetrate nell’indifferenza generale. Vogliamo perciò essere un segno di vicinanza e un gesto di solidarietà perché solo dalla comunione può fiorire la pace».
Visita ai luoghi santi dunque e, ancor più, alle persone e alle comunità che vi abitano, mettendosi in ascolto del dolore degli israeliani e dei palestinesi, condividendo la preghiera e le attese dei fratelli cristiani. Il programma prevede due giorni a Gerusalemme e due giorni a Betlemme, entrambi ricchi di celebrazioni e relazioni. Per i vicoli della Gerusalemme vecchia la Via Crucis il venerdì pomeriggio, per poi assistere all’inizio del Sabato ebraico nella spianata davanti al muro occidentale dell’antico tempio. Tra i più significativi incontri, quello con il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa; poi la celebrazione dell’eucaristia domenicale con le parrocchie cattoliche del patriarcato.
Nel pomeriggio del 5 gennaio a Betlemme saremo coinvolti dai preparativi per l’arrivo dei Magi; la mattina della festa dell’Epifania la conclusione probabilmente nella basilica della Natività adorando il Figlio di Dio che, nell’Eucaristia, rinnova eternamente il dono di sé per la salvezza e la pace fra tutti gli uomini. Anche chi rimane a casa può contribuire con un segno di solidarietà che i pellegrini porteranno alle comunità cristiane.