venerdì 24 febbraio

In marcia per la pace

Migliaia di bolognesi sono scesi in piazza a un anno dalla guerra in Ucraina

Al termine del corteo gli interventi dell’Arcivescovo, del Sindaco e di altre realtà cittadine.

Venerdì 24 febbraio lungo  via Indipendenza, fino a Piazza Nettuno, sono sfilati migliaia di bolognesi per la marcia proposta dalla rete Europe for Peace e Bologna for Peace insieme a 55 associazioni e movimenti dal titolo «La pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno! Fermiamo la guerra!».

Al termine del corteo, in solidarietà al popolo ucraino e alle vittime di tutte le guerre, è intervenuto l’Arcivescovo, il sindaco Matteo Lepore, l’artista Alessandro Bergonzoni, Enrico Bassani, segretario Cisl Bologna, per i sindacati, una delegata sindacale ucraina, Giampiero Cofano della comunità Giovanni XXIII a nome di «Stop far now» e Giulio Marcon, coordinatore di «Sbilanciamoci».

Il sindaco ha ricordato come Bologna, gemellata con la cittadina ucraina di Kharkiv è scesa in piazza ancora una volta perché tacciono le armi. «In questi mesi – ha detto Matteo Lepore – volevamo lavorare per la ricostruzione e invece ci stiamo ancora muovendo per un “cessate il fuoco”. Le diplomazie europee devono far sentire la loro voce perché il mondo vuole la pace. Solo così si può fermare Putin, solo così si può fermare l’invasione della Russia sull’Ucraina».

Il cardinal Zuppi nel suo intervento ha ricordato le terribili cifre della guerra in corso per capire la crudeltà di questo conflitto «per dare un numero e un nome ai tanti morti». Ha citato poi papa Francesco che ha chiesto se abbiamo fatto tutto e abbastanza per cercare di costruire la pace. «Io credo di no – ha detto l’Arcivescovo -. Non è solo dare la legittima difesa ma anche la legittima pace che si trova tessendo un dialogo, persuadendo. Non la pace a tutti i costi ma una pace vera. Dobbiamo far sentire agli ucraini, ma anche ai russi che muoiono, che noi non siamo indifferenti di fronte a tanta sofferenza e che vogliamo che finisca presto la guerra e che ci sia una pace giusta».

Qui la fotogallery di Antonio Minnicelli ed Elisa Bragaglia

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