Veglia ecumenica

Artigiani di pace contro ogni guerra

La liturgia di venerdì 24 febbraio dalla Cattedrale presieduta dall'Arcivescovo

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Il momento ecumenico di preghiera in Cattedrale guidato dall’Arcivescovo ha visto la partecipazione di numerosi fedeli.

Essere, ognuno singolarmente e tutti insieme, come cristiani e come comunità umana, «artigiani di pace»: perché solo così sarà possibile sconfiggere, anzitutto dentro e poi fuori di noi, il male che origina tutte le guerre. È questo il forte appello che l’arcivescovo Matteo Zuppi ha rivolto venerdì scorso nel corso della Veglia ecumenica per la pace che si è svolta in Cattedrale a un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina. Un momento molto partecipato, intenso di preghiera, riflessione e supplica promosso dalla Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali e al quale hanno partecipato rappresentati di diverse confessioni cristiane presenti in diocesi e numerosissimi fedeli che hanno affollato San Pietro o seguito la diretta streaming sul sito diocesano.

«Il cristiano è sempre un operatore di pace – ha spiegato l’Arcivescovo – per la sua e l’altrui beatitudine. Lotta per la vita con il di più di amore che Dio gli dà, fa proprio il dolore di vittime, sapendo che non c’è gioia fuggendo dal male, ma solo nel vincerlo con l’amore».

(Articolo completo su “Bologna Sette” di domenica 26 febbraio)

«Dall’inizio della guerra e in particolare ora – afferma don Stefano Zangarini, Vicario episcopale per la Testimonianza nel Mondo e Coordinatore della Cdal – la logica della pace appare purtroppo in secondo piano. Si cerca e si pratica solo la deterrenza militare, si pensa a chi vincerà o perderà. La testimonianza dei cristiani deve essere, invece, quella di rispondere al male con il bene percorrendo le strade del dialogo e cercando le ragioni profonde che uniscono e non dividono».

La fotogallery della Veglia ecumenica a cura di Antonio Minnicelli ed Elisa Bragaglia

 

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