Sabato 3 febbraio

In pellegrinaggio a San Luca per la Giornata della Vita

La partenza sarà alle ore 15 dall'Arco del Meloncello insieme all'Arcivescovo

Il momento di preghiera sarà guidato dall’Arcivescovo alle ore 15 con partenza all’Arco del Meloncello e seguirà la celebrazione della Messa

Domenica 4 febbraio si celebra la 46ª Giornata nazionale per la Vita, che quest’anno ha come tema «La forza della vita ci sorprende». Come sempre, in tale occasione il sabato precedente, 3 febbraio, si terrà il pellegrinaggio al santuario della Beata Vergine di San Luca, con recita del Rosario, guidato dall’arcivescovo Matteo Zuppi. Alle 15 partenza dal Meloncello, alle 16 Messa del cardinale in Basilica.

Il Vangelo di domenica 4 febbraio ci propone un momento della quotidianità di Gesù. Egli entra in casa di un amico, e trovando la suocera malata la guarisce. Si prende cura di quella persona. È proprio questo che siamo chiamati a fare di fronte al grande mistero della vita: prenderci cura e custodire la vita in particolare nei momenti di maggior fragilità. «La vita umana stessa è un dono che deve essere protetto da diverse forme di degrado», ci ricorda Papa Francesco (LS 5).

Siamo quindi invitati a gesti di tenerezza e di cura nei confronti della vita così come Gesù si fa prossimo prendendo per mano la donna malata, come recita il Salmo: [Dio] «risana i cuori affranti e fascia le loro ferite». Siamo invece troppo spesso immersi in una cultura che fa delle debolezze della vita un peso da nascondere, una vergogna, o ancora non tratta la vita con delicatezza e cura, ma come un numero, una statistica, una merce. Non siamo spesso custodi e spesso non ci soffermiamo davanti al mistero che è la vita in contemplazione ed ammirazione. Ci dovrebbe sorprendere, in questi tempi, il freddo conteggio statistico dei morti nelle troppe guerre che vengono combattute con grande disprezzo per le conseguenze che hanno sulle migliaia di persone abbandonate al loro destino, non curate o uccise solo per essere «dall’altra parte del muro». Così come la cura delle malattie, e quindi della vita stessa, è spesso ricondotta ad una questione economica e non di rispetto o dignità della persona.

Il rispetto per la vita non va quindi ridotto ad una questione confessionale, poiché una civiltà autenticamente umana esige che si guardi ad ogni esistenza con considerazione e la si accolga con impegno, per farla fiorire in tutte le sue potenzialità, intervenendo con opportuni sostegni per rimuovere ostacoli economici o sociali.

La vita in ogni sua fase, in particolare in quelle più delicate, ha necessità di essere curata e custodita e non abbandonata. Perché questo diventi consuetudine, siamo chiamati a diffondere semi di speranza e di nuova operosità, a sua tutela, stringendo valide alleanze educative fra le istituzioni e anche tra le famiglie per favorire una cultura di cura e tutela. Un’alleanza educativa volta a educare alla vita buona del Vangelo, a farci discepoli del Signore Gesù, il Maestro che non cessa di educare ad una umanità nuova e piena.

Per rispettare e avere cura della vita altrui bisogna anche amare la propria, rendendola piena e feconda, seguendo gli insegnamenti del Vangelo che «in mezzo a questa voragine attuale, risuona nuovamente per offrirci una vita diversa, più sana e più felice». (GE 108). Per contrastare e fermare la cultura della vita «perfetta» dobbiamo farci prossimi alle debolezze ed alle fragilità altrui, educarci ed educare ad ascoltarle, comprenderle ed accompagnarle.

Per meditare sul senso profondo della vita, e pregare insieme con l’intercessione della Beata Vergine di San Luca siamo invitati a partecipare, sabato prossimo, al pellegrinaggio a San Luca e alla seguente Messa.

Nicola e Gaia Golinelli,

responsabile Ufficio diocesano Pastorale della Famiglia

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