Venerdì Santo

La Via Crucis cittadina all’Osservanza

Il testo delle meditazioni e le parole dell'Arcivescovo

Venerdì 29 marzo,  l’Arcivescovo guida la Via Crucis cittadina all’Osservanza.

Le meditazioni di quest’anno sono state scritte dalla Piccola Famiglia dell’Annunziata nell’80° anniversario dell’eccidio di Monte Sole e per pregare per tutte le guerre in corso nel mondo.

Qui il testo della Via Crucis

«È bello camminare insieme – ha detto l’arcivescovo al termine della Via Crucis – sopratutto se la via è dura e faticosa e terribile, come la via segnata dal dolore e dalla croce. L’importante è che impariamo a camminare insieme e a seguire Gesù, come la Chiesa cammina dietro Gesù. Abbiamo ricordato le vittime di Marzabotto e con loro tutte le vittime di ogni violenza e guerra. Continuiamo a camminare con loro che sono con noi, perché con Gesù. Loro camminano con noi nella preghiera e nella ricerca di pace e di giustizia. Dobbiamo essere uomini di speranza». La Via Crucis è una soglia che ci porta alla vita eterna. L’amore cambia la vita già qui e la fa risorgere. «Essere uomini e donne di speranza – ha detto in conclusione il cardinale Zuppi – perché la speranza è al termine della Via Dolorosa che termina non nel sepolcro ma nella luce. Siamo tutti attori nella Via dolorosa di Gesù e degli uomini. La speranza significa che il male è sconfitto e che l’amore è più forte, come Gesù che ama fino alla fine. Siamo in un mondo che ha dimenticato che ripudiamo la guerra. In nome di quei tanti morti che chiedono di risolvere i conflitti con la forza del diritto e del dialogo. Combattiamo ogni male iniziando da noi stessi. Per portare la pace dobbiamo essere uomini di pace, dentro noi stessi e con tutti».

La fotogallery a cura di Roberto Bevilacqua.

 

Si legge nell’introduzione al testo della Via Crucis:

Questo Venerdì Santo giunge a noi in un tempo segnato da guerre e violenze, da preoccupazioni angoscianti che crescono piuttosto che placarsi. Ci vuole svegliare da una superficialità che si abitua a tutto e da una indifferenza che non pone alcun freno al continuo scivolamento verso il baratro.

Ripercorrere la passione di Gesù interroghi il nostro spirito, risvegli la nostra umanità e la nostra esile fede, faccia germogliare una preghiera sincera e un silenzio generante forza.

Quest’anno la nostra comunità civile e la nostra chiesa ricordano gli 80 anni della strage di Montesole. Fu una strage di vecchi, donne e bambini perpetrata con fredda determinazione e mossa da un demone che la Sacra Scrittura definisce Omicida fin dal principio.

Li invochiamo, in rapporto al sangue dei civili che oggi scorre a Gaza, in Ucraina, in Africa, ad Haiti, e alle migliaia di emigranti annegati nel Mediterraneo, come testimoni capaci di donarci un cuore che faccia nuovamente nostro il ripudio della guerra, il rifiuto fattivo di ogni violenza. A tanti sopravvissuti deceduti in questi ultimi anni, che ci hanno testimoniato la lotta della fede, la forza di ricominciare scegliendo il bene e la fiducia nell’uomo, chiediamo di camminare con noi e instillarci quella determinazione potente dell’animo a cercare la concordia di tutti gli uomini, quel dono di Spirito Santo che li ha resi vivi e fecondi fino all’ultimo. I testi sono stati preparati dalla Piccola Famiglia dell’Annunziata.

Il canto, parte integrante della nostra preghiera, raccoglie alcuni brani della tradizione musicale bolognese e non, tra il passatoe il presente. Ringraziamo la Cappella Musicale Arcivescovile della Basilica di San Petronio, con la direzione di Michele Vannelli, maestro di cappella e l’accompagnamento di Sara Dieci, organista.

 

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