Venerdì Santo alle 17.30

La liturgia della Passione

L'omelia della celebrazione presieduta dall'Arcivescovo

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In diretta dalla Cattedrale di San Pietro in Bologna la liturgia della Passione del Signore presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna

Scarica qui l’omelia dell’Arcivescovo

«Davanti al male sale sempre la domanda dove sta Dio? – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia –  Ci dimentichiamo dell’altro e quindi perdiamo Dio. Oggi posti tutti davanti alla croce di Gesù poniamo su di lui il nostro sguardo, morsi dai tanti serpenti del male. La risposta è nel Padre che accetta di perdere il suo Figlio. Lui non salva il suo Figlio, per amore. È venuto nel mondo per portare frutto. Dio, come il seme cade a terra e porta frutto» .

Dio non ci lascia soli perché Gesù è accanto a noi. Di fianco a noi c’è anche la sua Madre e il discepolo che lui ama. Il Signore non ci lascia soli nella sofferenza e La croce non è un simbolo, un’astrazione. Gesù ci fa scendere nella realtà. Gesù è l’uomo che soffre. «Dio sta sulla croce – ha spiegato ancora il cardinale Zuppi –, sono gli uomini a costruire le croci, accecati dall’odio e ingannati dai poteri, dall’ideologia, dall’interesse di mercato, come quello delle armi. Gli amici di Gesù scappano. Spesso parlano della croce ma da lontano e non sanno soffrire come una madre, come la loro madre Chiesa. Ecco la loro irrilevanza».

Solo se seguiamo Gesù possiamo cambiare davvero la vita. Abbiamo bisogno di speranza ma la vera speranza è sotto la croce. «Facciamo nostro – ha concluso –  il dolore del prossimo provando compassione. Guardiamo la croce provando compassione e piangendo come Maria e come tutte le donne  a cui la violenza profana la vita dei loro figli. Questo tanto dolore ci deve svegliare. Spesso capiamo il male tardi, quando è diventto un sistema difficile da smantellare. Iniziamo da noi. Di fronte a Dio che sta sulla croce lasciamoci commuovere e scegliamo di vivere con lui. Solo così scopriamo il segreto bellissimo e liberante della vita: perderla. Solo nutrendo il prossimo troviamo il nutrimento. Solo dando gioia troviamo gioia. Gesù è vita e risorgeremo con lui che ci donerà la vita che non finisce».

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