Giovedì 30 maggio l’Arcivescovo ha presieduto la Messa in Cattedrale nella solennità del Corpus Domini.
A seguire ha guidato la processione con il Santissimo Sacramento vedo la chiesa del SS. Salvatore. Confraternite, associazioni, movimenti e parrocchie cittadine hanno accompagnato con i canti e la preghiera la processione lungo le vie del centro storico.
«C’è tanta sofferenza evidente e terribile – ha detto l’arcivescovo nell’omelia – alla quale non possiamo abituarci mai, di chi è investito dall’orrore della guerra, di chi è ferito, di chi è sotto i bombardamenti o è ostaggio in amara e angosciante schiavitù, di chi sente senza nessun valore la sua vita, oggetto reso insignificante da un mondo senz’amore, di chi non è padrone di sé, di chi è colpito da una violenza tanto più grande di lui. La presenza invisibile di Gesù nel suo Corpus Domini ci doni la vista spirituale che è l’unica che ci fa capire la realtà, che ci fa vedere il prossimo per amarlo con tutta la nostra mente e la nostra forza. Saremo una cosa sola. Siamo una cosa sola, malgrado il nostro limite, con chi abbiamo vicino, con i fratelli lontani in ogni parte del mondo, con chi soffre, con chi ha fame e sete, è forestiero, nudo, malato, carcerato, con il cielo dove saremo nutriti per sempre da questo stesso pane di amore. Pane degli angeli e di persone che lo spezzano per tanti che ne hanno fame».
Qui l’omelia completa dell’Arcivescovo
La fotogallery a cura di Antonio Minnicelli ed Elisa Bragaglia





























