Sabato 12 aprile

Palme, Veglia diocesana con i giovani

Zuppi: «Dio sceglie di amare perché in questa nostra sofferenza vediamo la luce della Pasqua»

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Sabato 12 aprile  la Veglia diocesana delle Palme con i giovani.

Migliaia di persone hanno partecipato sabato 12 aprile alla  Processione e alla Veglia diocesana delle Palme con i giovani. Alle ore 20.30 sul sagrato di San Petronio in Piazza Maggiore l’Arcivescovo Card. Matteo Zuppi ha benedetto i rami d’ulivo e ha guidato la processione verso la Cattedrale di San Pietro dove ha presieduto la Veglia Diocesana dal titolo “Speranza che rigenera” animata dal Coro Diocesano.

«Per sperare bisogna piangere – ha detto l‘Arcivescovo nell’omelia –  e far nostro il pianto di tanti, di interi paesi che piangono. Gesù non fa scomparire il male ma patisce ma con la sua sofferenza lo trasforma. La speranza si chiama Gesù e inizia oggi. Il nostro cuore trova il suo cuore e ricomincia a vivere. Con lui ritrova la vita eterna partecipando al suo amore infinito. Adorare la croce non è adorare la sofferenza ma l’amore, la vera volontà di Dio che sceglie di amare perché in questa sofferenza vediamo la luce della Pasqua. Togliamo le pietre dal cuore. Seguiamo Gesù che non salva se stesso che non scappa dalla croce, ma la vince amando. La vera forza che dona e salva la vita».

«La speranza non delude – ha aggiunto ancora il cardinale Zuppi – permette di vincere le delusioni. La speranza affronta il male. La violenza distrugge tutto e tutti senza rispetto della vita e del nostro corpo. La violenza ha tanti germi che la nutrono come individualismo e arroganza, pregiudizio fisico e razziale, il sarcasmo che sa solo distruggere. (…)  Incontriamo Gesù in questi giorni, il suo cuore, la sua persona che rigenera il nostro cuore e questo mondo. Nelle nostre città e nei nostri cuori c’è molto odore di morte. Lo vediamo nei modi volgari e violenti che umiliano il prossimo, che cancellano la dignità dell’essere umano, rendendo l’altro un nemico o un pericolo e non una persona. (…) Seguiamo in questi giorni un condannato a morte, seguiamo lui perché indica la speranza, perché è la nostra speranza. È nel buio e attraversando il buio che si scorge la luce».

Scarica qui l’omelia completa dell’Arcivescovo

 

Alle ore 19.15 i giovani si sono ritrovati per un momento conviviale nel Cortile dell’Arcivescovado e alle ore 20.15 hanno accompagneranno l’Arcivescovo sul sagrato di San Petronio dove dalle ore 20 ‘è stata l’accoglienza in preghiera con il supporto del Coro del Rinnovamento nello Spirito

«Il tema – afferma don Davide Baraldi, vicario episcopale per la Formazione cristiana – rimane quello del Giubileo con l’attenzione a cogliere la vita dei giovani come una vita dinamica (pellegrini) e di rilanciare l’orizzonte della speranza. La Veglia sarà un momento di preghiera più raccolto rispetto agli anni scorsi, con al centro l’Adorazione della Croce, “unica speranza”, come recita la liturgia della Settimana Santa che introduce alla Pasqua».

 

 

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