Getsemani

Pizzaballa: «Grazie per essere qui con noi Siete un sostegno per le nostre famiglie»

il gruppo di pellegrini si è recato al Getsemani dove è stato accolto dal cardinale Pizzaballa

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GERUSALEMME – Poco dopo l’arrivo in Terra Santa, nel primo pomeriggio di giovedì 13, il gruppo di pellegrini guidati dall’arcivescovo Matteo Zuppi si è recato al Getsemani dove è stato accolto dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei latini.

«Non posso che ringraziare il cardinale Zuppi e l’Arcidiocesi di Bologna – ha detto il Patriarca latino nel corso di una intervista – per l’iniziativa coraggiosa del pellegrinaggio di comunione e pace: in un momento storico nel quale moltissimi hanno paura a venire qui, in Terra Santa, siete giunti in oltre 160 per dirci la vostra solidarietà. Una solidarietà che si estende certamente ai cristiani ma, in generale, a tutta la popolazione della Terra Santa. Mi auguro che questo gesto faccia da apripista per altri, perché abbiamo bisogno della presenza dei pellegrini che significano serenità e sostentamento per molte famiglie rimaste senza lavoro. Il nostro compito – ha proseguito il cardinale – è quello di facilitare i numerosi tentativi di dialogo e i negoziati, perché si arrivi almeno alla fine delle ostilità con un cessate il fuoco. Pur nella consapevolezza, purtroppo, che il cammino è ancora molto lungo».

Poco dopo il patriarca Pizzaballa ha presieduto la Messa nella chiesa di Tutte le Nazioni, eretta presso il Getsemani. La liturgia è stata concelebrata, fra gli altri, dal cardinale Matteo Zuppi, da monsignor Adolfo Tito Yllana, Nunzio Apostolico in Israele e Delegato Apostolico in Gerusalemme e Palestina, e da monsignor Giovanni Ricchiuti, Presidente di «Pax Christi» Italia e Arcivescovo- Vescovo emerito di Altamura- Gravina- Acquaviva delle Fonti.

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«Questo primo appuntamento dopo il vostro arrivo nella terra di Gesù vi ha portato qui, nel luogo del tradimento per eccellenza – ha detto il Patriarca durante l’omelia –. Qui, infatti, Gesù è stato umanamente sconfitto ma si è anche affidato totalmente al Padre. Questo evidenzia per tutti ma particolarmente per noi, Chiesa di Terra Santa, quasi un metodo: come affrontare i tanti tradimenti che qui viviamo quasi quotidianamente. Questo è il luogo nel quale tutti sono chiamati per Provvidenza e non per coincidenza. La diversità non è soltanto sinonimo di libertà ma è, soprattutto, un desiderio del Padre che non per caso ci ha fatti unici ed irripetibili. Dio non smette, nemmeno oggi, di guidare la storia. Lo farà sempre, per indirizzarla al bene. Egli ha però bisogno anche di noi per realizzare sulla terra quel “fate questo in memoria di me”».

Marco Pederzoli

Il servizio di 12Porte

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