Minima dell'addolorata

Suor Teresa Veronesi: riconosciute le virtù eroiche

L'analisi di Fabio Poluzzi

Il 13 Luglio 1870 , a soli 23 anni (più giovane fondatrice di un Istituto Religioso), nasceva al cielo Santa Clelia Barbieri  lasciando le fedeli compagne Orsola, Teodora e Violante a continuare il carisma delle Minime dell’Addolorata a Le Budrie di Persiceto. Appena un mese e mezzo dopo, il 28 settembre 1870,  primogenita di nove figli, nasceva , in una fattoria sulle colline sovrastanti la Chiesa di san Ruffillo, da Virginia Clementina Scarani , di facoltosa famiglia di imprenditori e Giuseppe Veronesi, castaldo nella tenuta, Teresa Veronesi.

Divenuta Suor Teresa Veronesi delle “Minime”, si manifestò destinata “a gareggiare in santità di vita e in abbondanza di doni mistici con la Fondatrice, distanziandosi da lei solo per la longevità”. Questa definizione è di  S.E. Mario Rizzi, Nunzio apostolico in Bulgaria, succeduto in tale ambito ad Angelo Roncalli, e Vescovo di Bagnoregio ma nato a Castagnolo di Persiceto. A lui si deve la principale biografia di Suor Teresa Veronesi col suo volume : “Diadumena di Dio. Suor Teresa Veronesi” – Roma 1982 .

Il 17 Dicembre dell’anno appena trascorso la sala Stampa della Santa Sede ha dato notizia che, durante l’udienza concessa Dal Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, è stata concessa la promulgazione del decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Teresa Veronesi, nata a San Ruffillo, come si è detto, e morta il 16 Maggio 1950 nella Casa delle Minime a sant’Agata Bolognese. A tal proposito si legga il bel ricordo del Card. Lercaro nel decimo anniversario dalla sua scomparsa e quello del Vescovo Gilberto Baroni, già suo direttore spirituale insieme a Padre Gianni Poggeschi, Mons. Giuseppe Branchini e don Domenico Gotti, arciprete di Amola di Persiceto, nel ventennale.

Valgano anche le parole dell’Arcivescovo di Bologna Giacomo della Chiesa, poi Papa Benedetto XV, rivolte al suo Vicario Generale Mons. Menzani e riportate dal Card. Biffi nella presentazione di un altro lavoro biografico sulla suora bolognese in “odore di  Santità”, scritto dall’indimenticato santagatese Mons. Novello Pederzini, Parroco ai Ss. Saverio e Mamolo, scomparso nel 2018: “Vada a S.Agata. Là troverà  Suor Teresa. Tenga presente che quella è una grande Suora: come quella ce ne sono poche!”

Mons. Novello, scrisse la citata biografia nel 2000, quando si era già aperto il processo di Beatificazione a Le Budrie presenti tutti i membri del Tribunale Ecclesiastico presieduto dal Card. Biffi e in cui si diede lettura del Decreto di Introduzione della Causa a cura dell’allora Cancelliere Arcivescovile  don Massimo Mingardi. Erano pure presenti il promotore di giustizia, il postulatore e vice postulatore. Quest’ultimo era proprio don Novello. Egli conobbe Teresa Veronesi a tre anni, in predicato di entrare nell’asilo di Sant’Agata diretto dalla carismatica suora  e straordinaria educatrice per 41 anni, destreggiandosi con autorevolezza anche nella tempesta del periodo bellico, quando le SS occuparono l’asilo nel 1944. La  mamma pose il giovanissimo alunno tra le sue braccia e disse: “Suor Teresa , mi aiuti a crescere questo bambino e a farlo divenire un buon cristiano!”. Chi ha conosciuto  il poliedrico don Novello può ben comprendere quanto suor Teresa abbia accolto quella invocazione e ci abbia messo del suo a beneficio del  futuro vicepostulatore della sua causa di beatificazione!

Scrive ancora Mons.Rizzi, che l’ ha conosciuta bene in quanto imparentato per parte di madre e relazionato con Suor Bianca Morisi, nata tra Castagnolo e Tivoli come il cugino alto prelato, stretta collaboratrice di suor Teresa: “era bionda, aveva una fronte alta e spaziosa, occhi profondi e penetranti… Anche da vecchia conservava la sua tipologia steno- atletica, rapidità di movimenti”. Questo suo dinamismo – Suor Teresa conduceva il calesse con maestria, era nuotatrice arrivando anche a salvare una persona in pericolo –  questa sua fierezza del tratto e fascino carismatico, insieme e altri aspetti descritti magistralmente nelle due biografie, ci consegnano un profilo in grado di coniugare una mistica elevatissima (proprio per questo Suor Teresa non fu risparmiata dalle vessazioni diaboliche) con un entusiasmo esistenziale connotato da uno spiccato genio femminile. Due elementi in grado di compendiarsi e alimentarsi a vicenda  mirabilmente e produrre frutti di grande sostanza.

A parte l’ampliamento delle strutture educative in anni difficili, sono da ricordare, durante la direzione di Suor Teresa, il fiorire di nove vocazioni sacerdotali nel territorio santagatese, tanto da qualificare quel contesto come una sorta di dependance del Seminario (cosiddetto “ Seminario Parrocchiale” ) soprattutto perché, per motivi bellici, non potevano essere accolti nei Seminario di Bologna.  A queste si aggiungono le otto vocazioni alla vita religiosa come Suore Minime. Attualmente il suo carisma continua a manifestarsi nelle scuole  paritarie “Suor Teresa Veronesi”  dell’Infanzia e Primaria di Sant’Agata e  Scuole Medie di Persiceto, recentemente entrate a far parte del complesso delle “ Scuole Malpighi” .

Fabio Poluzzi

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