Riprendono le visite dell'Arcivescovo

Visita pastorale a Borgo Panigale: il resoconto

Una zona della città con un forte senso di appartenenza

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

BORGO PANIGALE (BO) – Si è conclusa domenica scorsa, con una celebrazione eucaristica che ha riempito il PalaLercaro presso Villa Pallavicini, la Visita pastorale dell’Arcivescovo, insieme al vicario generale per la sinodalità mons. Stefano Ottani, alla Zona pastorale Borgo Panigale – Lungo Reno. Quattro giorni, dal 17 al 20 novembre pieni di incontri, di preghiera e di tanta familiarità.

La sintesi

La Zona che comprende l’antica parrocchia madre di Santa Maria Assunta di Borgo Panigale e le più recenti comunità di San Pio X, Nostra Signora della Pace, Santi Giovanni Battista e Gemma Galgani di Casteldebole, il Cuore Immacolato di Maria, Santa Maria del Carmine di Rigosa e la grande famiglia di Villa Pallavicini.

Nelle parole di uno dei presidenti uscenti della Zona, Stefano Tamberi, «di questa visita tre cose ci porteremo nel cuore, su cui il cardinale ci è stato d’esempio e che sono un modello di come deve essere la Chiesa: instancabile nell’andare in contro a tutte le persone, piccole e grandi, giovani e anziane, credenti e non credenti, umili o di successo; leggera nel calarsi in tutte le situazioni, senza giudizio, con un grande amore per l’umanità in tutte le sue forme; e con il sorriso, portando gioia e positività, sempre con un tocco di buon umore».

L’arcivescovo da parte sua ha lasciato importanti indicazioni per il cammino futuro della Zona pastorale. «Tutte le visite pastorali – ha detto – sono sempre un grande momento di fraternità, di comunione, di santità, perché incontrare la presenza del Signore in tanti fratelli, tante sorelle, tanti testimoni che ci aiutano a vedere la bellezza di essere insieme e di perdere la vita per il Vangelo ci conferma nella fede, nel cammino che stiamo facendo, nelle scelte che dovremo compiere nei prossimi mesi e anni».

Innanzitutto ha richiamato il primato della Parola di Dio: «Quando non partiamo dalla Parola di Dio finiamo per fare come Marta. La Parola ci aiuta a capire la nostra vita, il mondo intorno, ci illumina l’altro, il prossimo, i poveri. Finché i cristiani avranno al centro la Parola capiranno che cos’è la Chiesa, altrimenti finiranno per rispondere a una logica interna, e quando la Chiesa vive per una logica interna si mondanizza, diventa un club».

Ha esortato inoltre a valorizzare e non appiattire le rispettive diversità tra le parrocchie, rafforzando contemporaneamente i legami di comunione. «La sfida delle zone è anche questa, che non dobbiamo fare tutti le stesse cose, ma nella comunione c’è una ricchezza, e ci aiutiamo nella diversità e in una sorta di circolarità».

Tra gli ambiti più bisognosi di attenzione ha indicato quello dei giovani, ricordando soprattutto l’importanza dei doposcuola e invitando a investire in essi, con l’obbiettivo di comunicare ai ragazzi alcuni valori come sono indicati nell’enciclica Fratelli tutti.

Sul tema del rafforzamento degli organismi di partecipazione (specialmente i Consigli pastorali e degli affari economici), l’arcivescovo ha poi suggerito di dare molta attenzione al secondo dei «cantieri di Betania», cioè gli ambiti di riflessione indicati per il secondo anno di cammino sinodale, dedicato «all’ospitalità e alla casa», perché tali organismi diventino luoghi di autentico discernimento comunitario, di reale corresponsabilità, e non solo di dibattito e organizzazione.

E infine in tutti gli incontri ha chiesto ai presenti l’impegno a pregare quotidianamente per la pace, perché anche oggi la pace è possibile.

«Mentre erano in cammino, entrò in un… Borgo». Era il titolo che avevamo dato alla visita pastorale, sapendo che si sarebbe trattato di un momento spirituale di incontro con Gesù che entra nella nostra storia di oggi e la illumina con il suo sguardo. Il Signore è entrato nel nostro Borgo, e come ha detto alla fine il moderatore don Guido Montagnini, adesso con Lui ci rimettiamo in cammino.

L’approfondimento

All’interno di una visita pastorale che per molti aspetti ha superato le aspettative di tutti, è emersa come una costante la grande attesa di incontrare l’arcivescovo da parte di tutte le realtà del mondo imprenditoriale, assistenziale e culturale del territorio che sono state coinvolte nel programma, dalla Ducati al Centro sociale e culturale Bacchelli, ai negozi di Borgo Panigale, alle strutture assistenziali di Villa Ranuzzi e Bellombra.

Questo dato va sicuramente messo in relazione con l’affetto per l’arcivescovo di Bologna, che certamente è diffuso e sincero anche al di fuori delle porte della Chiesa, ma anche con il cordiale apprezzamento riscontrato ovunque per a presenza significativa della comunità ecclesiale nel tessuto del quartiere.

La passeggiata lungo via Emilia Ponente, con il saluto ai negozianti della zona, è stata un momento festoso, come è stato commovente il saluto portato dal card. Zuppi agli anziani e malati nella RSA di Villa Ranuzzi, uno a uno.

E alla Ducati l’incontro con la dirigenza dell’azienda ha rafforzato il legame con la parrocchia di Borgo Panigale, pochi giorni dopo che – in occasione della vittoria del campionato mondiale da parte della moto bolognese – le strade della zona avevano risuonato con le campane a festa, un regalo molto apprezzato da tutti quelli che hanno contribuito a questo risultato con fatica e impegno.

Al Centro polifunzionale Bacchelli, punto di aggregazione culturale, ricreativo e sociale di Casteldebole dal 1998, i rappresentanti dell’associazione Amici del Bacchelli davanti a una sala piena hanno ricostruito la storia delle comunità ecclesiali dell’attuale zona pastorale, mostrando come la configurazione della presenza ecclesiale si sia sempre adattata nel tempo alle esigenze della comunità civile nelle sue evoluzioni storiche. Come anche adesso sta avvenendo con la zona pastorale, in un’ottica di integrazione per rispondere sempre meglio alle nuove sfide del nostro tempo, in particolare quelle dell’invecchiamento e dell’immigrazione.

Daniela Sala, ex presidente di Zona

condividi su