Cari fedeli, oggi celebriamo nella santa Liturgia un anniversario che può sembrarvi strano ricordare: celebriamo la dedicazione o consacrazione della Basilica di S. Giovanni in Laterano a Roma. La ragione è la particolare dignità di cui gode quella Chiesa. Essa è la Cattedrale di Roma, dunque la Cattedrale del Papa. La festa odierna dunque celebra l’unità della Chiesa attorno al successore di Pietro, e quindi ci aiuta a prendere coscienza della nostra comunione col S. Padre. è questo il significato profondo della festa odierna. Mettiamoci dunque in ascolto attento e docile della Parola di Dio.
1. Iniziamo il nostro ascolto dalla seconda lettura. L’apostolo Pietro paragona la comunità cristiana ad un edificio, nel quale tante pietre sono cementate, unite – “strette”, dice l’Apostolo – ad una misteriosa «pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio».
Questa “pietra viva” che sta alla base di tutto l’edificio, è Gesù, che l’Apostolo contempla nel suo mistero pasquale di morte-umiliazione [«rigettata dagli uomini»] e di risurrezione-glorificazione [«preziosa davanti a Dio»]. Dunque, ogni comunità cristiana è legata, è “stretta” a Gesù morto e risorto. Più concretamente. Ciascuno di voi è legato, è “stretto” a Gesù morto e risorto; e tutti assieme voi formate la comunità cristiana: edificate la Chiesa.
Ma ritorniamo all’immagine dell’edificio. Le case sono costruire per dimorarvi, per condurvi la propria vita: sono le nostre dimore. E nella comunità cristiana che cosa si fa? Come si vive? Quale vita si conduce nell’edificio che è la comunità cristiana? L’Apostolo dà a questa domanda una risposta molto precisa: «per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio». Cioè: nella comunità cristiana si offrono a Dio “sacrifici graditi”. Nella casa che è la Chiesa si esercita l’attività sacerdotale. Che cosa vuol dire? Prestate bene attenzione: è una cosa importante.
L’attività sacerdotale di cui parla l’Apostolo consiste nel fatto che voi, uniti a Cristo e santificati dalla sua grazia, vivete una vita gradita a Dio. La vostra vita – in famiglia, nel vostro lavoro … – è tale che essa piace al Signore. è essa il “sacrificio spirituale gradito a Dio”. Ascoltate che cosa insegna al riguardo il Concilio Vaticano II parlando di voi laici: «Tutte le loro opere, preghiere ed iniziative apostoliche, la stessa vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero … diventano sacrifici spirituali graditi a Dio» [Cost. dogm. Lumen gentium 34,2; EV 1/373].
Esiste un legame profondo fra questa attività sacerdotale che voi esercitate durante la settimana, e l’attività sacerdotale che esercitate alla domenica offrendo nell’Eucarestia il sacrificio di Gesù al Padre. Da una parte voi portate sull’altare tutti quei sacrifici di cui parlavo prima; dall’altra è precisamente la partecipazione eucaristica al sacrificio di Gesù che vi rende capaci di fare della vostra vita un’offerta gradita a Dio. è come un “circolo” mirabile: l’Eucarestia è la fonte della vostra vita cristiana, la vostra vita cristiana ritorna sull’altare eucaristico.
L’Apostolo può dunque concludere dicendovi: «voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa…».
Ecco, questa è la Chiesa che è presente anche nella vostra comunità : tutti voi e ciascuno di voi si è stretto a Cristo; in forza di questa unione voi offrite «i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio: è questo il vostro culto spirituale» [Rom 12,1].
2. Ma oggi, come vi dicevo, la Liturgia ricorda in modo particolare la missione, il compito del Papa nella Chiesa. Alla luce della Parola di Dio ora meditata, possiamo comprendere.
Egli è colui che guida, orienta la vita della Chiesa, il “culto spirituale” di cui parlavo. Col suo magistero, ci impedisce che conformiamo la nostra mente allo spirito del mondo, e ci orienta nel discernere ciò che è giusto, santo, gradito a Dio.
Ma potete anche comprendere il significato della Visita pastorale che il Vescovo sta compiendo alla vostra comunità .
La presenza del Vescovo rende più chiara ed esplicita la relazione della vostra comunità colla Chiesa. La vostra comunità vive in un territorio circoscritto, e sussiste nelle vostre reciproche relazioni. La presenza del Vescovo vi dice che voi siete dentro ad una realtà ben più grande: siete nella Chiesa di Cristo, suo Corpo. è attraverso la mediazione del Vescovo che vi stringete a Cristo.
Ed il Vescovo è venuto a visitarvi proprio per dirvi questo. Siete la Chiesa di Cristo; siete membra del suo Corpo. Uniti a Lui fate della vostra vita un sacrificio gradito a Dio.