Domenica III di Quaresima

1.         Cari fratelli e sorelle, nel nostro cammino quaresimale verso la Pasqua la Chiesa oggi ci invita a meditare su un gesto che Gesù compie nel tempio di Gerusalemme. Ciò che è accaduto ai primi discepoli del Signore, la comprensione delle parole e del suo gesto dopo la sua morte e resurrezione, lo Spirito Santo vuole che accada anche in ciascuno di noi oggi.

            Che cosa muove Gesù a “scacciare tutti fuori dal tempio, a gettare a terra il denaro dei cambiavalute e a rovesciarne i banchi”? una costatazione terribile: avere trasformato il luogo della presenza di Dio in un luogo di mercato. La santità del luogo era stata deturpata e violata. Lo zelo della casa di Dio che divorava Gesù non lo poteva sopportare.

            Egli con questo gesto di vera e propria purificazione realizzava una grande promessa profetica, che era risuonata nelle parole soprattutto di due profeti. Il profeta Malachia: «purificherà i figli di Levi, li affinerà come l’oro e l’argento, affinché possano offrire al Signore un’oblazione secondo giustizia» [cfr. tutto il brano: 3, 1-4]. E il profeta Zaccaria è ancora più esplicito: «in quel giorno non vi sarà più nessun mercante nel tempio del Signore degli eserciti» [14, 21].

            Ma nel gesto di Gesù è prefigurato un evento futuro ancora più grandioso. Egli dice: «distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». E l’evangelista annota: «egli parlava del tempio del suo corpo». Cioè: del tempio che è il suo corpo. Perché Gesù chiama il suo corpo “tempio”?

            Cari fratelli e sorelle, per la fede di Israele il tempio era il luogo della presenza di Dio, il luogo dove dimorava la Gloria di Dio e nello stesso tempo il luogo dove Israele diventava veramente una comunità , in cui esprimeva in grado eminente la sua identità di popolo chiamato a lodare Dio onnipotente e misericordioso.

            Nel prologo al suo Vangelo, Giovanni aveva scritto: «e il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre» [Gv 1, 14]. Nella carne del Verbo, nel suo corpo abita e si fa visibile la Gloria di Dio. Anche S. Paolo ci rivela lo stesso mistero colle seguenti parole: «E Dio che disse: rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo» [2 Cor 4, 6].

            Se noi avessimo chiesto al fedele ebreo: dove è presente Dio, dove lo puoi incontrare? Avrebbe risposto: nel suo santo tempio in Gerusalemme. Se noi chiediamo al cristiano: dove è presente Dio, dove lo puoi incontrare? Risponde: nell’umanità, nel corpo di Gesù. Egli è il tempio.

            E quindi anche la comunità dei discepoli si costruisce in Gesù. Ognuno di noi è come una pietra che stringendosi a Gesù, è impiegata per la costruzione di un edificio spirituale, nel quale vengono offerti sacrifici spirituali per mezzo di Gesù [cfr. 1 Pt 2, 4-5].

            Cari fratelli e sorelle, il gesto di Gesù è un gesto di purificazione totale del luogo santo che, pur destinato ad essere sostituito, è il segno che prefigura il tempio che è il corpo di Gesù: il suo corpo fisico e il suo corpo mistico che è la Chiesa. Essa ci fa meditare questa pagina del Vangelo all’inizio della terza tappa del nostro cammino quaresimale, perché non ci distogliamo dal profondo lavoro di purificazione del tempio di Dio che è la nostra persona in Cristo. Nulla di impuro deve esserci.

2.         Cari catecumeni, iniziate con oggi una nuova tappa verso la notte pasquale: il tempo degli scrutini, dei quali oggi celebriamo il primo.

            Gli scrutini hanno per voi una grande importanza. «Tendono infatti a purificare la mente ed il cuore, a fortificare contro le tentazioni, a rettificare le intenzioni e a stimolare la volontà verso una più intima adesione a Cristo» [RICA n° 154].

            Avete sentito. Mediante il Battesimo, la Confermazione e l’Eucarestia voi, la notte di Pasqua, vi stringerete a Cristo; diventerete membra del suo Corpo che è la Chiesa; sarete anche voi impiegati come pietre nella costruzione del nuovo tempio. «Non sapete» vi dirà l’Apostolo «che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?» [1 Cor 3, 16].

            Pensate come deve essere splendente il tempio di Dio che sarete voi; come deve essere pulito da ogni impurità; come tutta la vostra vita dovrà essere sacrificio gradito a Dio. Il Signore ci ha donato il criterio fondamentale per compiere questa opera di purificazione: i santi dieci comandamenti, proclamati nella prima lettura.

            Se tutti gli uomini si pentissero e osservassero i comandamenti di Dio, sarebbe il paradiso in terra. Nella notte di Pasqua diventerete l’inizio della nuova creazione.

 

11/03/2012
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