Cari fedeli, non lasciamoci ingannare dalla brevità della pagina evangelica. Essa ci trasmette un insegnamento di Gesù fondamentale per la nostra vita cristiana. Quale?
1. Possiamo partire dalla condizione storico-religiosa in cui avviene il dialogo fra Gesù e l'esperto nella legge di Dio.
Numerosi erano i comandamenti o leggi che al tempo di Gesù l'ebreo fedele doveva osservare. Molti pertanto si chiedevano: “tra tutti i comandamenti ne esiste uno che è da ritenersi più importante di tutti? Uno che, in un certo senso, li riassume tutti?”. Come avete sentito, è esattamente questa la domanda fatta a Gesù: «maestro, quale è il più grande comandamento della legge?».
Riascoltando la parola di Gesù, la risposta che Egli dice anche a noi in questo momento è la seguente: «amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore…Questo è il più grande e primo dei comandamenti». Ma Gesù va oltre alla domanda, ed aggiunge: «e il secondo è simile al primo: amerai il prossimo tuo come te stesso».
Chiediamoci: “perché Gesù dice anche qualcosa che non gli era stato chiesto?” Perché Egli ritiene, e ci sta dicendo in questo momento, che il primo comandamento non sta in piedi senza il secondo, e viceversa: non puoi dire con verità di amare Dio se non ami il tuo prossimo: non puoi dire di amare il tuo prossimo se non ami Dio.
Gesù ricorda la professione fondamentale della fede: «ascolta, Israele…amerai il tuo Dio…» [Deut 6, 5], ma per così dire, la estende, la prolunga in un secondo comandamento che, col primo, costituisce il “cuore” della nostra vita: «amerai il tuo prossimo come te stesso». Il rapporto, la relazione con Dio implica il rapporto, la relazione del prossimo, la fonda, e la esige.
Ma dobbiamo fare attenzione ad una parola che Gesù dice: «da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti». In bocca ad un ebreo dire “tutta la Legge e i Profeti” significava: tutto quanto Dio ci ha detto. Pertanto Gesù in questo momento ci sta donando questo insegnamento: tutto quanto Dio ci ha detto, tutta la sua Rivelazione «dipende» da questi due comandamenti.
Che cosa significa “dipende”? Due cose fondamentalmente. Primo: tutte le parole che Dio ci dice “ruotano” attorno ai due precetti della carità . Ricevono il loro senso ultimo dai due precetti. Pensate, per aiutarci con un'immagine, ai cardini di una porta. Secondo: tutte le altre esigenze – diciamo: tutti gli altri comandamenti – non sono che esemplificazione, conseguenze dei due comandamenti fondamentali.
S. Paolo lo spiega in un passaggio della sua lettera ai Romani: «il precetto: non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: amerai il prossimo tuo come te stesso. L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore» [13, 9-10].
2. Vorrei ora leggervi una pagina di S. Agostino, con qualche breve mio commento. E' una pagina che ci spiega in maniera semplice e profonda la parola che oggi Gesù ci ha detto.
«Una volta per tutte, ti viene proposto un breve precetto: ama e fa quello che vuoi.
Se tu taci, taci per amore; se tu parli, parla per amore; se tu correggi; correggi per amore; se tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice dell'amore; da questa radice non può derivare che il bene.[…]
Non credere di amare tuo figlio, quando non gli imponi un certo modo di vivere…Questo non è amore, ma debolezza… Non amare l'errore nell'uomo, ma l'uomo». [Commento alla prima lettera di Giovanni, Discorso VII, 8 e 11].
Ricominciate, dopo la Missione, da ciò che dà veramente inizio ad una vita nuova: conservate l'amore che Gesù nel Sacramento vi dona, e l'amore conserverà la vostra persona e la vostra vita associata nella pace e nel bene.