Esequie di Don Gian Franco Franzoni

«Accogli, o Padre santo, il canto di lode, adorazione e ringraziamento del tuo fedele, nel giorno che declina. Nel lavoro della tua mistica vigna, cui ti degnasti chiamarmi, “non sono andato in cerca di  cose grandi superiori alle mie forze” (salmo 130).

Or che il sole tramonta mostrati Padre misericordioso e buono, largisci al tuo operaio la mercede promessa».

Così inizia il Testamento di don Gianfranco, le parole, una parafrasi di un inno liturgico, rivelano il cuore della sua esistenza cristiana e sacerdotale.

Un’esistenza vissuta nell’umile e grata consapevolezza di una vocazione ricevuta dal Padre a lavorare nella mistica vigna della Chiesa. Il servizio alla Chiesa è stato molteplice: è stato insegnante per ventitrè anni; dopo cinque anni di vicario parrocchiale; per trent’otto anni parroco di questa comunità parrocchiale. La stima e l’affetto di  cui godeva presso i suoi fratelli sacerdoti sono dimostrate dal fatto che egli è stato  da loro indicato varie volte come  Vicario pastorale del Vicariato di Setta.

Le sue  volontà testamentarie scritte già nel 1988 dimostrano come il pensiero della morte lo accompagnasse come pensiero che produce quella vigilanza di cui parla il Vangelo.

Quando venni fra voi per la Visita pastorale, una delle prime cose che mi disse, fu che finalmente colla costruzione del campanile era stata portata a compimento la costruzione della Chiesa e delle Opere parrocchiali.

Ma il suo zelo sacerdotale non si limitò alle costruzioni materiali, ma fu impegno costante nell’edificazione della comunità cristiana. Impegno che non venne meno neppure quando le sue condizioni di salute, che andavano peggiorando gravemente, rendevano tale impegno assai faticoso. Egli desiderava morire fra i suoi fedeli. La cura delle celebrazioni liturgiche, lo zelo nella trasmissione della fede ai piccoli attraverso il catechismo, la condivisione della vita della sua comunità furono le dimensioni essenziali di questa esistenza sacerdotale.

Ed è alla sua comunità di Borgonuovo che nel testamento rivolge le ultime parole, che ora vi leggo.

“Ecco, cari fedeli di Borgonuovo, l’ultimo pensiero di don Gian Franco: l’invito al fervore di una vita cristiana vera “pegno di partecipazione alla gioia perfetta nella gloria dei santi in Paradiso”.

09/12/2009
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