Giornata per la vita

Bologna, San Luca

Siamo saliti su questo monte che orienta la città e quanti vi passano, punto di riferimento che fa sentire il cielo vicino per chiunque, che ci aiuta con il suo portico a salire da orizzonti limitati e dalle angustie del quotidiano e a scendere da qui accompagnati dalla tenerezza e dalla protezione di una madre.

Per lei siamo tutti fratelli perché tutti figli. Questa casa è come la lampada posta in alto che diffonde luce a tutta la casa e la vita è luce. Quando cerchiamo vita, quando la sentiamo minacciata, ne proviamo fatica come in questi giorni difficili di pandemia, Maria ci dona la presenza di Gesù, via, verità e vita. Lui ci riconcilia con la nostra vita e la libera dal suo nemico che è la morte.

Lui è il sole che illumina l’ombra della morte che accompagna la persona, da quel buio che confonde, inghiotte nel non senso, avvolge nell’inutilità, proprio come avviene nella pandemia. Lui è la Vita. Vita non sono le tante agitazioni che ci illudono di essere vivi e poi ci portano a pensare che sia tutto vano, perché ci ritroviamo al punto di partenza e le soddisfazioni per le quali abbiamo lottato o che abbiamo creduto rispondessero alla nostra domanda di amore in realtà svaniscono nel nulla.

Non possiamo accettare di vivere come viene, perché la vita domanda vita e ne cerca l’autore, non possiamo accettare di confonderla con un mondo privo di significato, volgare, offensivo dell’umanità, superficiale, vuoto. Gesù ci aiuta a cercare sempre la vita perché è davvero l’immagine nostra umana più vera, profonda.

Gesù insegna a viverla bene e a curarla perché la vita si ammala. Gesù ci insegna a credere nella sua forza anche quando sembra tutto finito, a difenderla quando è minacciata, a stare dalla parte sua e non del mercato e fare in modo che non diventiamo mai un oggetto. In questo tempo di pandemia abbiamo capito come la vita è vulnerabile sempre, tanto che possiamo perderla per niente. Siamo sulla stessa barca e la vita ha lo stesso valore per chiunque, perché è dono di Dio e guai a offenderlo con le parole e i gesti violenti! Il nostro futuro è insieme e nessuno si salva da solo. Per capire la vita non serve collazionare interpretazioni su di noi, che girano solo intorno a sé, ma capire per chi vivere. 

Stasera, proprio come a Cafarnao vediamo tutta la città di questo mondo davanti alla porta di questa casa che è la Chiesa. Il tema di questa 43a Giornata Nazionale per la Vita è “Libertà e vita”. “La pandemia ci ha fatto sperimentare in maniera inattesa e drammatica la limitazione delle libertà personali e comunitarie”. Qual è il senso della libertà? Il fratello piccolo della parabola pensava fosse prendere il proprio e vivere da soli.

Il fratello maggiore la amministra senz’amore, vive e non sa il perché tanto che finisce per avere più passione per il capretto e per il suo interesse. In realtà nessuno dei due fratelli è libero perché nessuno capisce la logica del Padre per la quale tutto ciò che è mio è tuo. La vita si condivide, perché sia vita, altrimenti si perde, dissipandola o vivendo per sé stessi. Dio è libertà perché è amore, dono.

Non liberi da ma liberi per. Non liberi per vivere soli, ma liberi per legarci al prossimo. “Una cultura pervasa di diritti individuali assolutizzati rende ciechi e deforma la percezione della realtà, genera egoismi e derive abortive ed eutanasiche, interventi indiscriminati sul corpo umano, sui rapporti sociali e sull’ambiente”.

Tanti individui che pensano solo a sé finiscono per essere strumentalizzati, distruggono essi stessi la “casa comune”, rendono insostenibile la vita tanto che ne hanno paura e non sanno trasmetterla, costruiscono case in cui non c’è spazio per la vita nascente. Papa Francesco ci ricorda che l’amore è la vera libertà perché distacca dal possesso, ricostruisce le relazioni, sa accogliere e valorizzare il prossimo, trasforma in dono gioioso ogni fatica e rende capaci di comunione (cfr. Udienza 12 settembre 2018).

La Giornata per la vita ci aiuta a scegliere per la vita, amandola com’è, dono di Dio. Quando capiamo che è un dono non è meno nostra, anzi lo è ancora scegliere per Dio. La vita non è il vitalismo. Qualcuno pensa sia un valore assoluto che viene ideologizzato. No, è solo amore per la persona! Non si difende condannando, ma promuovendo, mostrando la bellezza della persona, riflettendo in essa la presenza di amore che Dio ha impresso e come la vita cresce sempre amandola e donandola. In ogni essere umano essa sia riconosciuta come il valore primario da accogliere e difendere.

Quanto spesso, nel nostro mondo, si ripete il drammatico gesto che porta a gettare la vita umana prima del suo nascere o a selezionare chi abbia o meno il diritto ad essere curato e assistito, a considerare inutile la vita quando dobbiamo essere aiutati? La pornografia della vita genera dei mostri, alla ricerca di una vita che non soddisfa, infelici perché non la capiamo più e la sciupiamo, non la sappiamo riconoscere, confondiamo vita con benessere secondo una pubblicità falsa, impudica.

Quanto spesso, ancora, si assiste senza compassione alla sofferenza e alla morte di tanti fratelli, a causa della soppressione della vita, come della fame o della povertà in cui sono costretti! Non c’è differenza tra difendere la vita nascosta nel grembo della madre o nascosta nella debolezza di quando sembra finita. Amiamo la vita perché vogliamo sia bella per tutti, perché siamo fratelli tutti.

Difendere la vita significa combattere il vero responsabile della morte, il male, e aiutare l’uomo, che ne diventa complice, a liberarsi dalle complicità, spiegando che sono contro sé stesso. Il nostro mondo impari, anche attraverso la nostra testimonianza, a custodirla in ogni direzione, senza preclusioni o scelte di parte.

Ricordiamo tutti coloro che ci hanno lasciato o hanno perso persone care, quanti si sono ammalati e coloro che in vario modo li assistono, soprattutto i tanti che non hanno potuto dare loro l’ultimo aiuto. La consapevolezza della nostra vulnerabilità ci doni di cercare la vera forza, quella di accogliere, guarire, pregare. Il Signore porti a tutti conforto e sollievo, e ci aiuti a ritrovare sicurezza di vita e serenità nelle relazioni.

Da questo Santuario a lei dedicato, ci affidiamo in particolare a Maria, perché vegli su ognuno di noi, sulla nostra città e su tutti gli uomini. Lei, che ha accolto la Vita con la “v” maiuscola, ci insegna che ogni vita ha sempre la “v” maiuscola, e ci ricorda che in ogni persona che accogliamo e difendiamo, sta nascosto Dio stesso. Per questo siamo tutti fratelli e per questo dobbiamo amare e difendere la vita. 

06/02/2021
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