Giovedì 10 Giugno
Solennità del Corpus Domini

«Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché colla tua

santa Croce hai redento il mondo». Questa sera ti abbiamo collocato,

o Cristo realmente presente nella Ss. Eucarestia, nel centro della nostra città:

o Redentore di ogni uomo, di tutto l’uomo.

Posiamo il nostro sguardo su Te; ci poniamo nello spazio della tua luce, perché in

te noi impariamo la verità intera di noi stessi in rapporto al Padre

che è nei cieli ed all’uomo che è sulla terra.

Questi uomini e queste donne che ti stanno adorando in questa piazza disegnata

fra la Chiesa del patrono ed il Municipio della città, sono il segno

di quell’umanità nuova che l’Eucarestia ha rigenerato.

A te, Signore del mondo e centro della storia, in cui ogni realtà ha

consistenza e senso, sia lode ed onore: ti sei fatto figlio dell’uomo

perché il figlio dell’uomo divenisse figlio di Dio. La nostra

divinizzazione accade mediante l’Eucarestia. Concedici di gioire sempre

della tua grazia.

«Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché colla tua

Santa Croce hai redento il mondo». Quest’atto di adorazione è risposta

obbediente al primo dei comandamenti: “solo al Signore tuo Dio ti prostrerai,

lui solo adorerai” [Lc 4,18]. E tu sei Luce da Luce, Dio vero da Dio

vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre: con questa adorazione

noi proclamiamo che Tu non sei “uno dei profeti”, ma il Figlio

del Dio vivente.

Ma in questo stesso atto di adorazione noi proclamiamo che l’uomo si

inginocchia solo davanti alla Maestà divina, poiché nessuno all’infuori

di te è più grande della persona umana: essa è solo tua

proprietà, e di essa nessuno può disporre.

Nell’atto stesso in cui noi ti adoriamo, noi proclamiamo nel centro

di questa  città la suprema grandezza di ogni persona umana: della

persona già concepita e non ancora nata; del bambino che ha diritto

ad essere educato secondo le scelte dei suoi genitori; della persona inferma

che ha diritto di essere curata sempre; della donna fatta oggetto di turpe

commercio anche sulle nostre strade; dello straniero che chiede di essere accolto

come persona.

Quell’elevazione che la tua Carne vivificante compie nella nostra condizione

umana, ci faccia comprendere quanto sia grande la nostra dignità.

«Colla tua santa Croce hai redento il mondo!» Attraverso la celebrazione

dell’Eucarestia noi possiamo partecipare al tuo atto redentivo. Mediante

l’Eucarestia la tua redenzione penetra e pervade ogni persona ed ogni

generazione umana: pane azzimo dentro alla nostra pasta corrotta. Dentro alle

divisioni di ogni genere, Tu costruisci l’unità; dentro l’estraneità dell’uomo

all’uomo tu edifichi la comunione; dentro alla coesistenza di opposti

egoismi tu immetti la novità del dono.

Davanti al mistero eucaristico noi diciamo con la tua Madre santissima: «di

generazione in generazione si stende la sua misericordia su quelli che lo temono».

Fra pochi istanti, io – umile pastore di questa Chiesa – ti innalzerò perché tu

benedica questa città: perché si stenda su di essa la tua misericordia.

Benedici chi nei prossimi cinque anni ci amministrerà perché lo

faccia sempre con sapienza e dedizione. Benedici i nostri sacerdoti perché faccia

sempre piaga nel loro cuore ogni miseria umana. Benedici le nostre religiose

perché la loro dedizione verginale illumini e riscaldi le nostre faticose

giornate. Benedici gli sposi perché vivano nella santità il loro

amore coniugale. Benedici i nostri giovani perché non abbrevino mai

la misura dei loro desideri più profondi. Benedici le persone sole ed

anziane, perché non sia triste la luce del loro tramonto né amara

la loro solitudine.

Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché colla tua santa

Croce ci hai redenti.

10/06/2004
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