Cari fratelli e sorelle, diamo inizio con questa domenica alla prima tappa del nostro cammino quaresimale verso la Pasqua. La parola di Dio che abbiamo ascoltato, ci presenta due grandi avvenimenti: l’alleanza di Dio con Noè ed i suoi figli; la tentazione di Gesù nel deserto.
1. Il brano ascoltato nella prima lettura segue immediatamente il racconto del diluvio. E’ mediante il diluvio che Dio, il Creatore, ha lavato il mondo intero dalla sua malvagità. Ed ora il Signore si trova di fronte un uomo, Noè coi suoi figli. Tutto, per così dire, deve ricominciare da capo. La pagina letta narra precisamente questo nuovo inizio della creazione. Prestiamo dunque molta attenzione, poiché la pagina biblica non intende essere la narrazione di un fatto passato, ma la descrizione di una situazione permanente entro cui si realizzeranno tutti i successivi interventi di Dio per la nostra salvezza.
La relazione tra il Signore e l’umanità viene designata – come avete sentito – colla parola ALLEANZA [«io stabilisco la mia alleanza con voi»].
Essa è un rapporto libero fra due persone libere, ma posto in essere in modo unilaterale da Dio medesimo: «ecco IO stabilisco…». Il legame che Dio stabilisce con l’uomo non è condizionato dalla corrispondenza dell’uomo: è un’eterna alleanza di pace. Ma nello stesso tempo, è con una persona libera e obbediente che Dio si allea.
Cari fedeli, quanta consolazione ci dona questa pagina! Dio è nostro alleato. Certo noi possiamo abbandonarlo, ma Dio non si ritira mai dalla sua promessa di salvezza. Abbiamo sentito questa promessa: «non sarà più distrutto nessun vivente dalle acque del diluvio, né più il diluvio devasterà la terra». Non vuol dire che il male scomparirà dalla terra. Vuol dire che il male non avrà l’ultima parola. Dopo qualsiasi NO umano, seguirà sempre il SI divino.
2. Che cosa, chi ci dona questa certezza? Quanto è narrato nel santo Vangelo appena proclamato: la tentazione e la vittoria di Gesù nel deserto.
Non dobbiamo mai dimenticare che quanto Gesù ha fatto, lo ha compiuto in quanto è nostro Capo. Lo ha fatto per noi e, in un certo senso, sostituendosi a noi. In Lui, tentato nel deserto è presente; a Lui è unito ognuno di noi tentato al male dal Satana. In lui vittorioso è presente ciascuno di noi: la sua vittoria è la mia, la tua vittoria.
Ma come possiamo farla veramente nostra? Troviamo la risposta nella seconda lettura. Noi facciamo nostra la vittoria di Gesù sul Satana e sul male mediante il battesimo. Infatti «esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a Dio».
Cari fratelli e sorelle, la Quaresima è precisamente il tempo che ci viene donato perché prendendo coscienza più forte del nostro Battesimo, rinunciamo al male, partecipi della vittoria di Gesù.
Avete sentito che cosa ho detto nella preghiera iniziale: «con la celebrazione di questa Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione». Cristo tentato e vincitore è presente ed operante nella Chiesa in questo tempo santo, colla sua grazia purificante.
Se dunque “sentite la sua voce, non indurite i vostri cuori”, ma «deposto tutto ciò che è di peso ed il peccato che ci assedia corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti», perché giunti alla Pasqua diventiamo nuova creazione.
I domenica di Quaresima
22/02/2015