Intervento alla Veglia per la pace dell’incontro internazionale «Global Friendship for a Future of Peace» dei «Giovani per la Pace»

Qualche volta la Parola di Dio sembra lontana dalla storia, quella del mondo e quella personale. Facciamo fatica a capirla, a capirci! Eppure la Parola di Dio, quando la sentiamo com’è, è una parola di amore, che ci apre gli occhi e ci aiuta a vedere il mondo intorno. Qualche cinico – ci sono sempre e pensano di aver capito tutto e di spiegare tutto, ma non hanno capito quello che conta! – dirà: guarda che sei un illuso, un sognatore a parlare di amore in un mondo come il nostro! Lo dicevano anche di Gesù: “Ha salvato gli altri, salvi se stesso”, gli gridarono sotto la croce! In questi giorni così belli, dove viviamo una città amica, e capiamo che tutte le città possono diventarlo, giorni di incontro, di ascolto, di discussione, di tanta gioia e di impegno, ascoltando Gesù capiamo che la pace è possibile, che un mondo di amore non è un sogno romantico, ma una realtà che ci fa “fare” tante cose che nessuno di noi pensava avrebbe fatto o che ne sarebbe stato capace! Siamo strani noi o è strano un mondo che non sa più cosa vuol dire amare? La parola di Gesù è dolce: “Amatevi”: l’invito più bello, più umano, più coinvolgente, più creativo che possiamo ascoltare, e allo stesso tempo è forte perché l’amore si scontra con il suo contrario, il male.

Questi giorni ci fanno scoprire e riscoprire – non si finisce mai – un’amicizia personale e globale, cioè mia e di tutti, per tutti. Quando ci tuffiamo nella grande navigazione di internet pensiamo di essere globali, ma in realtà non sappiamo più chi siamo noi perché tutto sembra possibile, non ci sono volti e storie ma solo lo schermo, gli altri sono solo corpi da possedere o osservare. No: nella vita sono donne e uomini da amare! L’amore, allora, ha un nemico, un nemico terribile, impietoso, con il quale non si scherza perché lui non scherza: il male fa male, distrugge la vita. Spesso si nasconde e persuade di farci stare bene a poco prezzo o ci offre opportunità per stare bene a qualsiasi prezzo. Il male fa innamorare delle cose e non delle persone e rende le persone cose da usare e buttare. Il male fa sciupare l’amore che pure abbiamo, o ci spinge ad abbandonarlo davanti alle prime difficoltà.

L’amore vince il male, ma richiede sempre tanta passione, anche sacrificio. Se lo faccio per un amico lo faccio volentieri e se lo facciamo assieme siamo tutti più forti. Gesù dice: amatevi gli uni gli altri. Il mondo, il male dice: ama solo chi conviene, se ti conviene, non se ha bisogno lui ma se non costa nulla a te e se ci guadagni tu. Il male più grande, terribile, è la guerra, frutto di tanta cattiveria e complicità che poi diventa una macchina che distrugge tutto, ad iniziare dalla persona. Perché se l’amore produce amore il male produce male, e se faccio del male a qualcuno diventa facilmente cattivo anche lui. La guerra, tutte le guerre, ci coinvolgono tutti. È una pandemia.

La nostra amicizia è esattamente il contrario: è amicizia globale, cioè un bene senza confini. L’amicizia supera tutti i confini, rende normale che siamo diversi ma non per questo ostili, anzi! L’amicizia di Gesù è per tutti e chiama tutti amici, perché tutti possono esserlo, eper lui siamo amici prima che lo diventiamo, e resta amico anche quando lo lasciamo solo. Non inizia ad essere amico nostro perché ha fatto il collaudo, ci ha messo alla prova, perché siamo un prodotto finito e garantito, ma perché ci ama così come siamo e il suo amore ci cambia, unendoci a lui e tra di noi. Il suo amore non ci ha già tanto cambiato?

La guerra produce un’epidemia di inimicizia con frutti terribili: l’odio, la violenza, la morte, la tortura, il disprezzo, la distruzione, gli sfollati, la rabbia, i muri, pensando così di stare sicuri o in pace. No, fratelli e sorelle, siamo tutti sulla stessa barca e solo insieme ne possiamo uscire. Siamo sempre sulla stessa barca, non solo durante il Covid ma sempre, e sempre possiamo uscirne solo insieme. Solo l’amore permette il futuro, genera vita, regala qualcosa che la rende preziosa e, quindi, anche tu diventi importante e migliore! La pace dipende da ognuno di noi. Inizia da me. Aboliamo la guerra e le armi dentro di noi e tra di noi. Siamo operatori di pace che regalano la pace a tutti.

Non vogliamo starcene in pace quando intorno c’è la guerra! Sarebbe da folli! Accenderemo delle luci ricordando i tanti Paesi dove c’è la guerra. Un elenco lunghissimo e, purtroppo, dobbiamo dire che tante guerre durano da molti anni, sempre troppi. E la guerra continua sempre nel cuore e nelle menti, non finisce con il cessate il fuoco. Ascoltando tutti quei Paesi dobbiamo fare un ripasso di geografia per capire dove stanno, ma soprattutto per farli entrare nella geografia del nostro cuore, perché sono tutti nostri, a cominciare dall’Ucraina. Ci sentiamo tutti fratelli dei nostri fratelli. La pace inizia nella preghiera e nel servizio, nella solidarietà con tutti i poveri, nell’attenzione a chi è debole e non ce la fa. Amore è pace e chi ama costruisce la pace. Andrea lo dice sempre: la guerra è la madre di tutte le povertà e l’amore porta tutte le ricchezze e la pace.

E debbo confessarvi una cosa: sono andato a Kiev per la missione di Papa Francesco per aiutare la pace. Ho visitato il centro di accoglienza della Comunità. Sono orgoglioso, fiero dei nostri fratelli e sorelle della comunità in Ucraina, perché nel buio della guerra e della disperazione tengono accesa la luce dell’amore, parlando con rispetto con tutti, dando dignità, facendo sentire importanti e aiutati, offrendo risposte concrete grazie a tanti amici della comunità che hanno, e avete, mandato loro. Lì veramente ho sentito che eravamo fratelli tutti, che c’eravate anche voi e che la pace iniziava, era possibile. Le città brillano alla scuola della pace o quando il buio della solitudine è sconfitto. Basta poca luce. Nel buio anche una piccolissima luce cambia tutto.

Non pensare mai che quello che fai non conta. È importante, molto più di quello che pensi. Siamo luminosi proprio quando diamo luce agli altri. E questo ci fa tenere acceso il nostro cuore. Ogni comunità e ognuno di noi brilla. È vero che tutto può cambiare! L’ho visto! In quel bambino che ha iniziato a sorridere, che ha sentito guarire le ferite profonde, invisibili, che ha nel cuore; in quell’uomo che si è sentito confortato, in quella mamma che ha sentito un sorriso per lei quando tutto era contro di lei, in quel vecchio che riprende a sperare. E se l’inimicizia produce inimicizia, l’amore produce amore. Sempre. Ecco, a Kiev ho pensato che la pace è già iniziata. Avviene nello spezzare il pane dell’amore e nella preghiera, come questa sera, quando accenderemo tante candele di luce e di speranza. Sapete come diceva San Francesco? Pace e bene. Inizia oggi.

Padova
25/08/2023
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