Messa per San Silvestro a Crevalcore

Celebriamo la memoria di San Silvestro e ci prepariamo a contare i nostri giorni per giungere alla sapienza del cuore. Noi sappiamo guardare l’orologio e il calendario ma sappiamo molto meno calcolare il tempo, che richiede anche di fermarsi, non consumarlo tutto, per capirlo. “La verità si trova scavando a lungo la stessa buca, non scavando per cinque minuti centomila buchette una dopo l’altra. Così nessuno ha mai trovato l’acqua”, diceva Saint Exupéry!

È vero che dobbiamo fermarci, lodare mettendo da parte la lista delle richieste e dei lamenti per contemplare i doni che a volte abbiamo sciupato eppure che hanno reso straordinariamente bella la nostra vita. Loda chi si rende conto di quanto il prossimo è un dono e non un intralcio o un pericolo. Loda chi capisce che l’altro è importante non per quello che mi dona, ma per quello che è perché c’è, perché è Lui.

E per questo lodiamo il Signore, il datore dei doni. Se stacchiamo i collegamenti spesso inutili perché poveri di amore vero, e invece ci colleghiamo con il nostro io e con Dio – perché nel profondo di noi stessi troviamo l’anima – sentiremo il suo amore, perché nel silenzio si ascoltano “voci segrete, le voci dell’anima” che sgorgano dalla nostra più profonda interiorità e da quella degli altri.

Oggi, ultimo giorno dell’anno, è tradizione dare fuoco all’anno vecchio. Vogliamo bruciare alcune cose e tenercene altre, purificare il nostro cuore. Hillesum diceva che ciascuno deve raccogliersi e distruggere in se stesso ciò per cui ritiene di dovere distruggere gli altri. E ci sono certi sguardi distaccati, vuoti di amore o pieni di giudizio che distruggono gli altri, che non aiutano e lasciano soli.

Ogni atomo di odio che aggiungiamo al mondo lo rende ancora più inospitale, inquina, non resta dentro di noi. E potremmo dire al contrario: ogni atomo di amore lo purifica, disinquina, rende l’aria migliore. Ci sono delle occasioni in cui questo lo comprendiamo, lo “sentiamo”.

Lo so, non può essere Natale tutto l’anno e a dire il vero se tutto l’anno non amiamo per davvero non troveremo certamente nemmeno un vero Natale. Ma possiamo ogni giorno costruire comunità e gettare tanti atomi di amore nel mondo! Che non ci sia giorno in cui non facciamo qualcosa per il prossimo! L’atomo di amore è piccolo: un sorriso, una visita, un piacere, una mano tesa, un occhio buono, un gesto gratuito di amore. Cambia tutto? No, certo, l’amore non è digitale, non è un tasto che accendi e cancelli come promette il magnifico e infinito mondo della navigazione che ti fa credere bastino i like, e poi alla fine sei in realtà solo in mezzo al mare.

Cosa dona speranza ai nostri giorni, altrimenti conto alla rovescia che qualche volta si presenta inaspettato con la parola fine, che lascia tanto scoramento, ancora più impietoso quando le illusioni erano tante? Ce ne accorgiamo anche in questa pandemia, un terremoto la cui scossa dura ormai da anni.

La speranza la dona l’amore di Dio ma anche quello dei fratelli e delle sorelle che ce lo rendono concreto, l’amore di questa Chiesa che non è perfetta come un vaso di creta ma perché contiene l’amore di Dio. È tutto un’atroce illusione, l’amore non esiste, mi diceva l’altro giorno una mamma distrutta dalla morte della figlia e inconsolabile. No, le illusioni sono tante ma l’amore lo sentiamo dentro, nel profondo di noi, nella fede anche incerta e nel desiderio che si ripresenta prepotente dentro di noi.

Sentiamo che la nostra forza è sapere che l’amore non finisce, che Dio è venuto in mezzo a noi e lo riconosciamo in un nome e in un volto, Gesù, e che questo nome e questo volto si trova nell’eucarestia, dove il pane viene trasformato nel suo corpo, dove la parola che ascoltiamo è la sua e dove anche noi veniamo trasformati perché possiamo contemplare oggi quello che saremo e sentire quello che sono i nostri cari che pregano con noi nella comunione dei santi.

Non siamo la comunione dei santi, non i perfetti, ma gli amati da Dio. Sentiamo che il nome di Gesù è nel prossimo e nei suoi fratelli più piccoli, i poveri che ci liberano dal fare del nostro benessere un idolo e ci ricordano che è proprio vero umanamente che c’è più gioia nel dare che nel ricevere.

Per questo ringraziamo e per questo siamo contenti, beati, mica perché tutto va bene, non abbiamo problemi. Quella è la caricatura della vita, la sua pornografia, di benessere mirabolante e inesistente. Mica la felicità si compra e si vende! La troviamo tutta in un piccolo gesto di amore, in una tenerezza che fa sentire amati e importanti non perché pieni di cose ma solo per quello che siamo, piccoli come siamo, semplicemente amati da Dio e dai nostri fratelli. Tutto qui. Per questo cantiamo anche noi con San Francesco: Laudato si’ mi Signore.

Guardiamo il nostro futuro con San Silvestro, testimone del Vangelo. Egli fu il primo vescovo di Roma che visse senza le persecuzioni. La sua testimonianza è proprio quella di non perdere l’urgenza della fede e il combattimento contro il male anche nel benessere.

Le difficoltà ci mettono alla prova, sfidano i cristiani. Ma il male è sempre in agguato, anzi siamo più esposti proprio quando ci sembra innocuo. Guardate il virus, grande analogia della lotta contro ogni pandemia. Con Papa Silvestro i cristiani che si ritrovavano nelle case iniziarono a pregare nelle grandi basiliche. A Roma le prime grandi costruzioni cristiane, San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Croce, sono proprio del tempo di Papa Silvestro. La sfida era ed è quella di restare sempre una famiglia, una chiesa domestica, che si riunisce in luoghi più confortevoli, ma non cessa di mettere in pratica personalmente e come comunità il Vangelo. Oggi è un po’ il compleanno di questa casa! Ma l’amore non è mai impersonale e quando lo viviamo così diventa un’altra cosa. Gesù ci ha detto di essere fratelli e sorelle, non parenti lontani o condomini o spettatori! Essere fratelli è la nostra gioia! Il cammino insieme, sinodale, che iniziamo è proprio per capire come camminare insieme tra di noi e con tutti. Amiamo l’unità tra di noi, difendiamola dal suo nemico peggiore che è l’individualismo, perché siamo un corpo!

Signore nostra salvezza, sei il senso dei nostri giorni che nelle tenebre della vita ci doni la speranza del giorno che non conosce il tramonto. Ti ringraziamo per il dono di questa madre che è la Chiesa. Insegnaci a non fare mai mancare il nostro personale amore, a viverla come una famiglia, perché tanti possano vedere nel come ci amiamo i frutti del tuo Vangelo e riconoscere la tua presenza. Custodiscici e benedici i nostri giorni con l’intercessione di San Silvestro. Proteggi i piccoli e donaci di camminare insieme. Amen.

Crevalcore, chiesa parrocchiale
31/12/2021
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