È una grande consolazione vedere questa piazza ricomporre quello che il male divide e disperde. Siamo ad un mese dal terribile incidente di Suviana e sappiamo anche come l’assenza si misura, forse,ancora di più a distanza, sempre atroce, e di cui comprendiamo di più la definitività. Finisce il rumore e spesso resta solo un grande silenzio. Vediamo cosa è la Chiesa e come la città può diventare comunità e non una foresta, spesso impenetrabile e indifferente. Ricordiamo la loro morte, i loro nomi, le persone. Maria resta sotto la croce di suo figlio, quando il cielo di sopra è crollato, quando si fa buio su tutta la terra, come avvenne quel giorno per Gesù e come avvertiamo ogni volta che muore una persona che amiamo. Maria resta e ci aiuta a restare con Lei, a non scappare davanti alle difficoltà, a non credere che nel pericolo ci si salva da soli secondo l’antico e terribile mors tua vita mea. No! Dobbiamo cercare vita tua vita mea, perché non c’è vita contro o senza l’altro ma c’è vita solo amando, perché se tu muori muoio anche io con te, e io non posso vivere senza di te. Ecco, vogliamo dire a voi e a tutti i parenti di queste vittime, che possiamo dire “nostri” cari: non scappiamo davanti alla tragedia del male, siete nel nostro cuore, sono nel nostro cuore e non vogliamo dimenticare, cioè dimenticarvi e dimenticarli. Sono vostri e sono nostri!
Maria fa nascere il cielo sulla terra, Gesù, Figlio di Dio, che insegna agli uomini ad amare, a vivere da persone e non da estranei o addirittura come nemici tra di loro. Gesù apre a noi, smarriti pellegrini sulla terra, la via del cielo. È una via che non inizia dopo, ma oggi, quando amiamo tutto e tutti diventano il nostro prossimo. Altrimenti lo abbiamo vicino ma non lo riconosciamo, non accettiamo l’amicizia, diciamo così. Solo l’amore non finisce. E amore deve diventare giustizia e sicurezza sul lavoro, controlli efficaci, comportamenti responsabili, investimenti adeguati, mai inutili se per proteggere la vita. Vogliamo che questa tragedia ci renda sensibili alle tragedie spesso sconosciute perché coinvolgono solo una persona. Tre persone ogni giorno in Italia perdono la vita per incidenti sul lavoro. Ma ogni persona è il mondo intero che si perde, quel suo mondo intero, unico e irripetibile. È interesse di tutti che si comprendano le cause, le eventuali responsabilità perché le fatalità non siano più tali, perché la sicurezza prevenga i problemi e i salvavita la salvino per davvero. È interesse di tutti che questa nostra magnifica casa comune sia resa bella dal lavoro dell’uomo per ogni persona, e che il lavoro non sia mai pagato al prezzo della vita. Sarà anche l’impegno della Chiesa, cioè di questa famiglia intorno a Maria. Sentite la consolazione di questo amore. Dio, con l’intercessione di Maria, benedica voi, chi ci segue da lontano, guarisca e consoli i feriti, ci faccia vedere il pezzo di cielo che ognuno porta nel suo cuore, per camminare insieme, sapendo che un giorno quel pezzo si ricongiungerà nel cielo con i nostri cari, nel grande cielo di Dio.