La Provvidenza ha riservato a me il compito, gradito e riconoscente, di porgere il saluto della Fondazione Lercaro a tutti i convenuti alla riapertura del Museo d’arte moderna “Raccolta Lercaro”.
Un grazie particolare, anzitutto, al Cardinale Arcivescovo Carlo Caffarra che, in continuità con la sollecitudine pastorale del Cardinale Giacomo Biffi, fin dall’inizio del Suo episcopato bolognese, ha favorito la sinergia tra la “Raccolta Lercaro” e l’Istituto “Veritatis Splendor”, indicato nel Documento-base per “La scelta educativa nella Chiesa di Bologna” come luogo e strumento operativo della sua missione.
La Chiesa “pellegrina in Bologna”, oggi, per volontà dell’Arcivescovo, cerca di configurare sempre più il suo volto alle esigenze della missione educativa, un’emergenza che attende risposte concrete per risalire la china di una “deriva antropologica” sempre più preoccupante (Cf. Censis 2007-2008).
Tra i punti di riferimento essenziali per questa alta missione ecclesiale figurano l’Istituto “Veritatis Splendor” e la “Raccolta Lercaro” che, nel contesto del Progetto culturale della Chiesa italiana e in continuità con i fini istituzionali della “Fondazione Lercaro”, offrono alla città e al territorio il “luogo” dove si mostra l’amicizia fra il Mistero di Cristo e la vita quotidiana dell’uomo.
Un luogo dove lo scambio reciproco tra fede e ragione porta alla riscoperta dello “splendore della verità” per la promozione di un’autentica libertà e il consolidamento della speranza, attraverso un’elaborazione culturale fatta “con simpatia, competenza e sensata interlocuzione rispetto alle più diverse situazioni di vita” (Cf. Card. Bagnasco, Prolusione, 23-3-2009).
Per raggiungere questi obiettivi, l’Istituto “Veritatis Splendor”, guidato e sostenuto dalla grazia della successione apostolica, agisce in cinque settori di attività:
1. Fides et Ratio;
2. Famiglia – Scuola – Educazione ;
3. Bioetica;
4. Dottrina Sociale;
5. Arte e Catechesi, in sinergia con il Museo d’arte moderna “Raccolta Lercaro” e “il Centro Studi per l’Architettura, l’Arte Sacra e la Città”.
Animata da questi propositi, oggi, la “Raccolta Lercaro” riapre, dopo la chiusura causata dalla morte di Mons. Arnaldo Fraccaroli (7 luglio 2007), suo lucido e infaticabile ideatore e realizzatore, fedele interprete degli stimoli educativi, sociali e culturali del Cardinale Giacomo Lercaro.
Il Museo riapre per entrare in sinergia con quelle Istituzioni pubbliche e private che intendono promuovere la “qualità totale” nella città e nei suoi abitanti, e che considerano l’arte come esaltazione del volto umano, della sua libertà e apertura al trascendente. L’arte come scommessa metafisica, contemplazione e addirittura “redenzione”, contro le spinte dissacratorie oggi molto attive che spesso si esibiscono nelle più brutali performance, trasgressive e inquietanti, in nome di una presunta liberazione dalle costrizioni convenzionali (Cf. R. Scruton, il Foglio, 21-3-2009).
Il Museo Lercaro non è un Museo d’arte sacra, ma un Museo d’arte moderna, voluto per sanare la “frattura tra Vangelo e cultura” (Cf. Paolo VI, Evangelii nuntiandi, n. 20), attraverso la “via pulcritudinis” che converge nella “via veritatis”.
La vera arte, infatti, è sempre “epifania della bellezza”, che in sé è “cifra del mistero” e, presto o tardi, sfocia nelle proprietà trascendentali dell’essere: la verità, l’unità, la bontà, l’ordine, che hanno la loro “pietra angolare” in Gesù Cristo, “il più bello tra i figli dell’uomo” (Cf. Sal 45, 3).
L’Arcivescovo Lercaro chiamò «follia iconoclasta» quella delle leggi eversive di fine ottocento, frutto di un razionalismo «superbo e povero» di idee che trasformò o trafugò tante opere d’arte, privandole della loro destinazione originaria, sottraendole così al loro rapporto vitale col mistero della fede.
In sostanza, con l’illuminismo razionalista l’arte sacra ha perduto in larga misura la sua funzione didattica e ha dismesso il suo habitat popolare, per essere relegata nei musei e nelle collezioni private, assumendo un chiaro connotato individualista e perdendo il suo benefico influsso sul tessuto connettivo della Nazione.
Pertanto, oggi, è sentita più che mai la necessità di superare la concezione dei musei come «spazi chiusi» per trasformarli in luoghi «aperti», capaci di elaborare proposte culturali accessibili a tutti e veramente promozionali [1].
La “Raccolta Lercaro” intende percorrere questa strada ed è convinta di poter entrare in sinergia complementare con il grande progetto del “Museo della Città”, promosso dalla “Fondazione Carisbo”, che persegue, su piani diversi, gli stessi scopi.
Del resto, la collaborazione della “Fondazione Carisbo” non è mai mancata, a cominciare dalla completa ristrutturazione del palazzo che ci ospita. Per questa collaborazione la Chiesa di Bologna ringrazia il Presidente Prof. Fabio Roversi Monaco e tutto il Consiglio di Amministrazione.
Nel settore “Arte e catechesi” esiste anche una consolidata collaborazione con la Fondazione Marilena Ferrari – FMR, collaborazione che trova nuove potenzialità negli interventi promozionali della riaperta “Raccolta Lercaro”. La Chiesa di Bologna esprime alla Signora Ferrari la propria gratitudine.
La “Raccolta Lercaro”, ora ha un nuovo direttore artistico, Padre Andrea Dall’Asta S.J., direttore della Galleria San Fedele di Milano. Padre Dall’Asta succede alla Dott.ssa Marilena Pasquali, alla quale va la riconoscenza della Fondazione Lercaro per il paziente e sapiente riordino della “Raccolta” accanto a Mons. Fraccaroli.
La “Raccolta” riapre con due eventi paralleli, dei quali vi parleranno Padre Dall’Asta e gli altri esperti: l’inaugurazione di una mostra temporanea e il riallestimento provvisorio di una selezione di opere della collezione. Questo nuovo percorso espositivo e i nuovi spazi, ricavati per accogliere le varie iniziative di promozione culturale, sono un piccolo segno dell’assetto definitivo che la Fondazione intende dare alla “Raccolta Lercaro”, se la Provvidenza vorrà.
Ringrazio Padre Dall’Asta e l’Arch. Capponcelli di Panstudio per aver già elaborato una prima idea della futura “Raccolta Lercaro” e per questa risistemazione provvisoria, che esprime già la sua vocazione educativa attraverso l’arte, specialmente nei confronti dei giovani.
Tutto questo, in continuità con la storia dell’animazione cristiana di questa città che, dall’Eucaristia ha visto sbocciare una Chiesa viva, capace di dare consistenza al tessuto urbano e sociale: nei monumenti, nell’arte, nelle opere di misericordia, nelle strutture educative e ricreative, a servizio del bene comune.