secondo anniversario della morte di madre Teresa di Calcutta

Bologna, chiesa di San Domenico Savio

“Questa lettera vi porta il mio amore, le mie preghiere e la mia gratitudine”. Sono le parole con cui comincia il messaggio indirizzato da Madre Teresa a me e a tutti “gli amici dell’arcidiocesi Bologna”.

L’ha dettato il 3 settembre 1997, alla vigilia della sua morte, ed è stata una delle ultime missive che ha firmato. Ricordiamo tutti la commozione che ci ha preso quel 23 settembre, in pieno svolgimento del Congresso Eucaristico Nazionale, quando quello scritto ci è stato consegnato: avevamo la sensazione che ci arrivasse dal cielo.

La stessa commozione ci prende oggi, che siamo qui radunati a commemorare il secondo anno dal transito di questa eroina della carità.

Madre Teresa ha affascinato il mondo intero; quel mondo che – discorde su tutto – è stato concordemente incantato da questa piccola donna dall’anima grande, ed è stato conquistato dal suo messaggio che non era fatto di parole, ma di fede in Dio, di intima dedizione, di abnegazione senza riposo, di amore fattivo verso tutte le creature umane, particolarmente quelle colpite dalla sventura e dal dolore.

Madre Teresa era divenuta un personaggio celebre della nostra epoca: ha raggiunto una fama universale senza averla cercata e ha suscitato senza volerlo un’ammirazione senza confini. Noi bolognesi però preferiamo ricordarla come una cara amica, che ci ha dato ripetute prove della sua benevolenza.

Con notevole sacrificio personale è riuscita a intervenire al nostro Congresso Eucaristico Diocesano del 1987, quando l’abbiamo ascoltata lanciare con coraggiosa chiarezza il suo grido in difesa della vita umana innocente, oggi insidiata addirittura dalle leggi dello Stato, oltreché da una vergognosa cultura dominante.

Abbiamo conosciuto la sua predilezione, quando ha mandato tra noi le sue figlie e discepole, continuatrici della sua opera. E si è fidata della nostra parola che le assicuravamo che avremmo cercato una sede adatta alla forma tipica della loro missione.

Questa sede oggi c’è, e noi siamo lieti che le Missionarie della Carità possano da essa irradiare felicemente la loro benefica azione.

Con questa celebrazione noi vogliamo pregare per Madre Teresa, perché la sua opera prosegua e si dilati, e anche per noi, perché alla sua scuola abbiamo tutti a crescere nell’esercizio autentico dell’amore cristiano.

05/09/1999
condividi su