Solennità di S. Clelia Barbieri, patrona dei catechisti dell'Emilia Romagna

1.         Carissimi fratelli e sorelle, la vita terrena di S. Clelia si svolge durante uno dei periodi più turbolenti della società civile, e più dolorosi per la Chiesa in Italia.

            In una allocuzione, o solenne discorso, il Santo Padre, il b. Pio IX, dice: «da quali e quante pericolose tempeste siano miseramente agitati e sconvolti, con sommo dolore del Nostro animo, il nostro Stato pontificio e quasi tutta l'Italia, nessuno certamente lo ignora, venerabili fratelli». Sono parole pronunciate il 20 aprile 1849: Clelia aveva poco più di due anni. La sua vita si svolse fra quelle “pericolose tempeste” di cui parla il b. Pio IX.

            Siamo umanamente portati a pensare che la provvidenza di Dio si interessi esclusivamente o principalmente ai grandi avvenimenti della storia. In realtà, la

S. Scrittura ci insegna che Dio compie le sue opere più grandi mediante le persone considerate più piccole e meno importanti agli occhi del mondo. La vita di Clelia è una dimostrazione chiara che questo è lo stile di Dio: scegliere i piccoli per compiere cose grandi.

            La “cosa grande” che Dio compie in Clelia è detta nel Vangelo che il diacono ha appena proclamato: le diede la sapienza del Regno: le rivelò i segreti del suo Amore. La vera storia non era quella che si svolgeva fuori di questo umile villaggio, nei campi di battaglia, nelle sedi diplomatiche. Era ciò che accadde in questa Chiesa di campagna il 31 gennaio 1869, quando Clelia ebbe una così luminosa esperienza dell'amore di Dio, da sentirsi ormai interamente trasportata nel cuore del Signore.

            Non crediate esagerazione quanto vi dicevo poc'anzi. Un grande maestro della vita cristiana, S. Giovanni della Croce, scrive che «Ã¨ prezioso agli occhi di Dio ed è più utile alla Chiesa un briciolo di questo puro amore che tutte le altre opere messe insieme» [Cantico Spirituale, com. Strofa 29]. Clelia, oramai pensa in Cristo, ed entrata pienamente in se stessa, diventa, assieme agli altri santi e sante suoi contemporanei, forza che sostiene tutta la Chiesa in mezzo alle gravi e pericolose tempeste che stava attraversando.

            Desidero anche richiamare, in questo Anno della fede, un altro aspetto della vita di Clelia.

            Ella con vera intuizione spirituale comprese che le comunità cristiane ed ogni cristiano in particolare, avrebbe custodito la sua fede attraverso una solida istruzione religiosa, una continua catechesi.

            Clelia fin dall'età di quattordici anni volle far parte del gruppo parrocchiale degli “Operai della dottrina cristiana”, cioè dei catechisti. La Chiesa volle che rimanesse nella venerazione e nella memoria del nostro popolo questo aspetto della vita cristiana, poiché nel 1990 è stata dichiarata «Patrona dei catechisti della Regione Eccl. Emilia-Romagna».

2.         Carissimi fratelli e sorelle, la Chiesa propone alla nostra venerazione i Santi perché sono anche modelli di vita.

            Quanto ho detto poc'anzi su S. Clelia ci insegna almeno due cose.

            La prima. Clelia ci insegna quale è la vera misura della nostra grandezza. Non sono gli altri a deciderla; non è l'importanza attribuita o non al nostro lavoro quotidiano: Clelia non era neppure conosciuta all'infuori di questo piccolo villaggio; non è l'essere chiamati o non a recitare una parte importante sul grande palcoscenico della storia.

            La misura della vera grandezza della nostra persona è data dalla misura con cui amiamo il Signore ed il nostro prossimo.

            Un grande pensatore cristiano ha scritto: «I santi hanno il loro dominio, il loro splendore, la loro vittoria, la loro gloria, e non hanno alcun bisogno delle grandezze carnali o spirituali, poiché esse non aggiungono e non tolgono loro nulla. Sono Dio e gli angeli che li vedono….A loro basta Dio» [B. Pascal, Pensieri, ed Brunschvicg, 753].

            Ciò che dobbiamo capire, se vogliamo capire quale è la vera grandezza dei Santi, è che la loro gloria è fatta di materiali quotidiani e semplici: la fedeltà al proprio dovere e alla missione che il Signore affida. Il resto è polvere, che il vento dell'oblio disperde.

            La seconda. Clelia ha compreso l'importanza di essere istruiti nella fede, mediante la catechesi. Cari amici, viviamo in una cultura che ha perso ogni radice cristiana; il comune modo di pensare ignora i concetti fondamentali del Vangelo: non è più un pensare cristiano. Se non siamo saldi nella fede, siamo in balia dei padroni dei grandi mezzi della produzione del consenso.

            La Santa ci fortifichi nella fede, poiché essa è una luce che illumina tutto il percorso della strada della vita, venendo a noi dal Sole di giustizia, che non conosce tramonto: Cristo, Signore Risorto.

 

13/07/2013
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