Solennità di tutti i santi

1. Cari cresimandi, quanto è narrato nella prima lettura accade ora fra di voi.

Avete sentito che «un angelo … saliva dall’oriente e aveva il sigillo del Dio vivente». Fate bene attenzione: tutto ciò che viene dal lato orientale dell’orizzonte, viene da Dio e porta salvezza. L’angelo ha in mano un sigillo da imprimere sulla fronte per distinguere i servi, i discepoli del Signore da chi non lo è. Il segno che contraddistingue è la croce. Fra pochi momenti io imprimerò sulla vostra fronte il segno della croce.

Questo segno vi pone per sempre sotto la protezione del Signore, perché vi rende membri del suo popolo, la Chiesa. Vi ricordate la narrazione della notte della prima Pasqua? Anche lì c’è un segno, un segno che prefigurava la croce di Gesù. Sullo stipite della porte delle case veniva posto un po’ di sangue: in quelle case l’angelo che sterminava non doveva entrare. Siete ora segnati; dentro la vostra persona non entra la devastazione.

E a questo punto consentitemi di rivolgermi a voi adulti; a voi genitori, padrini e madrine, soprattutto.

Questa pagina santa ci ricorda una grande verità: grande come Dio stesso. Il Signore fa distinzione fra l’empio e il pio, fra il giusto e l’ingiusto, fra il disonesto e l’onesto. Semplicemente perché bene e male, onestà e disonestà non sono vuote parole o mere convenzioni sociali o pure statuizioni delle leggi dello Stato. Bene e male sono distinzioni fondate sulla realtà delle cose. A voi adulti questi ragazzi sono oggi affidati perché attraverso l’azione educativa li generiate nella verità, nel bene, nella capacità di discernere il bene dal male. La falsità più grande, l’inganno più devastante è ritenere che non esistono azioni che sono sempre e comunque ingiuste, ma azioni che sono semplicemente  utili o dannose a chi le compie. Abbiate cura che la divina scintilla che è nella loro persona, la coscienza morale, non sia spenta dai venti di ideologie false e bugiarde.

L’angelo della Chiesa, il Vescovo, fra poco imprimerà il “sigillo del Dio vivente” sui vostri figli: nessuna potenza avversa potrà devastarne l’umanità, se li aiuterete a crescere nella verità, nella giustizia.

2. La seconda parte della prima lettura ci mostra una altra scena. Ed ora, cari ragazzi, prestatemi molta attenzione .

Come sapete oggi noi celebriamo la solennità di tutti i santi. Chi sono? Vengono descritti come «una moltitudine immensa che nessuno poteva contare». Ciò significa che ognuno di noi può diventare santo.

Dei santi poi si dice: «stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in bianche vesti, e portavano palme nelle mani». La veste candida significa che i santi sono coloro che hanno purificato il loro cuore nel sangue di Cristo. La palma indica che essi per essere fedeli a Gesù hanno dovuto combattere, e hanno vinto.

E che cosa dicono i santi? «La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello». è un inno stupendo, questo! Tutto ciò che di bello, di vero, di buono è in noi, è dono di Dio. Il cuore dei santi è un cuore che è sempre pieno di riconoscenza, di gratitudine, di lode.

Ora, carissimi cresimandi, devo dirvi una grande verità. I santi di cui parla la prima lettura non vivono in un luogo a parte, separato da noi. Noi battezzati e i santi formiamo la stessa comunità: la Chiesa.

In forza del battesimo che avete ricevuto, voi fate già parte della Chiesa, e quindi – anche se non ci pensate – siete già nella compagnia dei santi. Ora, ricevendo il sacramento della cresima, siete inseriti più profondamente nella compagnia dei santi.

Vedete quali grandi doni il Signore vi sta facendo. Siete segnati col segno della salvezza, e non sarete devastati da nessuna potenza nemica del vero bene della vostra persona.

Siete inseriti più profondamente nella Chiesa, e quindi nella compagnia dei santi.

Cari genitori, padrini e madrine, aiutate questi ragazzi a custodire la loro grande dignità.

01/11/2009
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