Veglia delle Palme

1. Questa sera ci siamo fatti una grande domanda, ineludibile perché sorge dalle profondità del cuore: è possibile amare? Oppure è possibile solamente contrattare incontri fra egoismi opposti? Incontri quindi mai definitivi.

Perché, cari amici, è questa una domanda decisiva per ciascuno di voi? Perché noi “sentiamo” che l’uomo rimane per se stesso un enigma fino a quando non ha risposto a quella domanda; fino a quando non si incontra con l’amore. Con l’amore vero, profondo. Non la sua superficie.

Cari amici, voi però ogni giorno sentite già  una risposta suadente, che cerca in tutti i modi di convincervi che amare non è possibile. Che in realtà ciascuno di voi è come imprigionato dentro al proprio io come dentro ad una prigione da cui è impossibile evadere. E pertanto, vi dicono, di non prendere mai decisioni definitive: “donati sempre “sotto condizione”, ti dicono, cioè non donarti per niente. Fai qualcosa per gli altri, ma il tuo io – te stesso – tienilo sempre in tuo possesso: non donarlo a nessuno”.

Tuttavia nonostante questa risposta ci sia quasi imposta dai grandi mezzi della comunicazione sociale, noi continuiamo a sentire il bisogno di porci la domanda circa la possibilità e la verità dell’amore. Avvertiamo una grave dissonanza fra quelle voci, che ci dicono di costruire società che siano coesistenze di egoismi opposti, e la voce del cuore che ci insegna che l’uomo si realizza pienamente solo nel dono di sé.

2. Noi siamo qui, ci siamo dati convegno in questo luogo questa sera, non solo e non principalmente per farci una domanda. Noi abbiamo guardato. Abbiamo visto Cristo Crocefisso: egli è la risposta alla nostra domanda. Da due punti di vista.

– Miei cari amici, prestatemi molta attenzione. La crocifissione di Cristo è stato un atto di brutale violenza. Ma nel cuore di Gesù questo atto di violenza è stato trasformato in un atto di amore: la violenza è trasformata in amore; l’ingiustizia subita in atto di auto-donazione voluta. Abbiamo ascoltato poc’anzi la parola di Paolo: «Cristo mi ha amato e ha dato se stesso per me» [cfr. Ef 5,2]. Il nostro cuore si chiede: è possibile amare o l’amore è solo un sogno di qualche momento a cui il risveglio alla realtà pone fine? Ecco la risposta: il cuore umano di Cristo ha compiuto un atto di amore così grande da trasformare il peso della materia – la violenza – nella forza dell’energia dell’amore. è questa la “fissione nucleare” che è accaduta sulla Croce.

– “Ma io che c’entro con quello che è accaduto sulla Croce?”, qualcuno potrebbe dire. è la seconda dimensione della risposta della Croce. Hai detto la parola! “ma io che c’entro?”. Anche Tommaso aveva detto: «se non metto la mia mano dentro al suo costato …». Cioè: ciascuno di noi può amare in tutta verità se può entrare in Cristo, se può partecipare alla sua forza di amare, se può amare come Lui ha amato [cfr. Gv 19,34]. Questa possibilità è l’Eucarestia. Quello che è il desiderio più profondo del vostro cuore, potete realizzarlo. Mediante l’Eucarestia voi entrare in Cristo, diventate capaci di amare come Lui. Tommaso ritira la sua mano dal costato di Cristo sporca del suo sangue; voi uscite dalla partecipazione all’Eucarestia trasformati e capaci di trasformare.

3. Miei cari amici, vorrei concludere questa mia riflessione proprio partendo da questo ultimo pensiero. La vostra attenzione mi persuade ora a dirvi qualcosa di grande.

Se voi diventate capaci di amare come Cristo ha amato, non potete tenere questo fuoco dentro, nascosto sotto la cenere di una vita quotidiana insignificante. Certo: questo può – in un certo senso, deve – significare impegno nelle varie forme di volontariato, in atti di carità, nelle opere di misericordia. E Dio sa se ce n’è bisogno!

Ma questa sera vi dico: il modo più alto di amare come Cristo ha amato è donare se stessi o nella forma del vero amore coniugale nel sacramento del matrimonio o nella forma della consacrazione verginale o nel sacerdozio.

Ma soprattutto, non dite di no, cari giovani e care ragazze, se Cristo vi domanda di seguirlo sulla via del sacerdozio o della verginità consacrata.

Vi dico solo questo: lasciatevi plasmare dall’amore di Cristo crocefisso e troverete la gioia vera.

31/03/2007
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