XXV della consacrazione della chiesa parrocchiale di Cristo Re di Le Tombe

Zola Predosa, parrocchia di Cristo Re di Le Tombe

Con questa assemblea eucaristica noi rivolgiamo la nostra festosa attenzione a questa vostra chiesa: intendiamo così rievocare tutti gli anni del suo prezioso servizio al culto divino e ricordare le date più significative della sua storia.

Settantacinque anni fa la comunità di Le Tombe – da poco costituita in parrocchia dal cardinal Nasalli Rocca – aveva la consolazione di entrare in questa nuova casa di Dio e di cominciare ad animarla dei suoi canti e delle sue preghiere. Si è acceso allora tra queste mura un inno di fede e di amore al nostro Creatore e Padre; un inno che da allora non si è più spento.

Soprattutto oggi facciamo memoria della consacrazione di questo tempio, avvenuta venticinque anni fa per le mani del cardinal Poma. E’ stato un rito solenne che ha dedicato per sempre questo nobile spazio alla gloria di Cristo, Re dell’universo e dei cuori.

L’odierna celebrazione, che ho la gioia di presiedere, ci dice che voi continuate ad amare questa vostra chiesa. E anzi dimostrate di amarla di un amore fattivo, che vi impegna a mantenerne la bellezza, ad accrescerne il decoro, a difenderla da ogni insulto del tempo e da ogni eventuale insidia degli uomini.

Questa chiesa è per voi quasi una finestra che vi apre ai valori più autentici e alti della vita. Vi apre al Signore del cielo e della terra, di cui ci richiama e ci ripresenta l’azione salvifica. Vi apre alla fraternità tra di voi, che qui siete e vi sentite tutti ugualmente figli dello stesso Padre, senza differenze arbitrarie e privilegi. Vi apre alle esigenze sempre nuove della carità, che qui vengono puntualmente riproposte. Vi apre alla vita eterna, a quel Regno che è popolato dei santi che qui sono invocati e dei morti che qui vengono suffragati.

Ma l’edificio sacro, fatto di mattoni e di pietre, è la figura e il simbolo permanente della Chiesa viva, comunità di uomini e di donne che credono nel Signore Gesù e nel suo Vangelo, si affidano alla speranza che egli è venuto a portarci, si impegnano a praticare la legge dell’amore.

Di questa comunità, ognuno si deve sentire partecipe e corresponsabile. Ognuno che è destinatario dell’azione pastorale che qui si svolge, si deve fare in qualche modo protagonista, a seconda del suo ministero e del suo carisma, delle sue effettive possibilità, della generosità con cui risponde alle sollecitazioni della grazia.

Il segno e lo strumento privilegiato per esprimere, attuare e regolare questa partecipazione attiva e questa corresponsabilità dei credenti, proposto dalla Chiesa dei nostri tempi, è il Consiglio pastorale parrocchiale. E proprio oggi il vostro primo Consiglio pastorale comincia il suo lavoro e inaugura la sua funzione. Comincia avvalorato dal nostro augurio e dalla nostra preghiera, incoraggiato e sorretto dalla benedizione del Signore.

10/02/2002
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