convegno: “Caterina de’ Vigri: la Santa e la città”

Bologna, fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna

“La Santa e la città”. Mi pare felicissmo il titolo di questo Convegno, che si propone di ravvivare nella nostra memoria, con appassionata e insieme rigorosa metodologia, la straordinaria figura di Caterina de’ Vigri, offrendo al tempo stesso alla nostra conoscenza l’ammirevole programma, già esemplarmente avviato, per avvalorarne le opere, la biografia, il processo di canonizzazione: programma che è iniziativa provvidenziale e benemerita dell’Amministrazione Provinciale e della Fondazione della Cassa di Risparmio in Bologna.

Questo fervore di ricerche e di studi è in perfetta consonanza con l’esortazione al recupero consapevole e attivo della sostanziale identità della “Città di san Petronio” e alla riscoperta della sua anima antica e perenne, che ho fatto oggetto della mia Nota pastorale di due anni fa.
Non si coglie adeguatamente la ricchezza culturale e spirituale della nostra città, se viene lasciato in ombra o peggio dimenticato l’altissimo magistero di fede e di umanità di questa grande serva di Dio.

E’ vero che dei cinquant’anni della sua vita terrena Caterina passò a Bologna solo i primi nove e gli ultimi sette. Nata da un patrizio ferrarese, questo fiore stupendo sbocciò alla gentilezza e alla cultura umanistica nel luminoso tepore della corte estense. E sempre nella capitale di quella Signorìa risolutamente intraprese e velocemente percorse la via della perfezione.
Eppure ella è e resta – e deve restare – nella storia della spiritualità e nell’agiografia cristiana come santa Caterina “da Bologna”.

E’ dunque un magnifico furto che abbiamo perpetrato ai danni della Chiesa sorella di Ferrara? Piuttosto, e con più essenziale verità, dobbiamo ritenerlo un dono impagabile fatto a noi dalla Provvidenza divina, forse perché noi bolognesi avevamo e abbiamo una più impellente necessità di essere energicamente richiamati agli ideali del Regno di Dio.

Noi troviamo qui – e docilmente vogliamo accogliere dalla nostra “Santa” – una permanente lezione di adesione generosa e totale al Vangelo di Cristo; una lezione resa ancora più eloquenrte e persuasiva non solo dalle sue membra prodigiosamente incorrotte, ma anche e più dal permanere in mezzo a noi, come fonte inesausta di luce e di grazia, delle sue figlie e discepole, che in questo luogo innalzano ancora al Signore la stessa affettuosa lode sponsale e la stessa intercessione per il popolo petroniano che si elevava dalle sue labbra benedette.

Ai promotori e ai collaboratori di queste giornate giunga il mio plauso sincero; a tutti i partecipanti al Convegno l’augurio di un lavoro sereno e fruttuoso.

13/11/2002
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