Giovedì 4 gennaio

Giovani ucraini raccontano a Zuppi l’orrore della guerra

L'Arcivescovo: «La luce del Natale illumina il buio della guerra. Non vi lasceremo soli»

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

BOLOGNA – Nel pomeriggio di giovedì 4 gennaio l’Arcivescovo card. Matteo Zuppi ha incontrato a Bologna in arcivescovado una cinquantina di giovani ucraini di ritorno dall’Incontro europeo di Taizè a Lubiana.

Dallo scorso 1° gennaio sono ospiti dei Centri diocesani di Azione cattolica di Bologna e Vicenza e accolti in famiglie e in strutture messe a disposizione dalle Chiese locali. Sono soprattutto giovani donne, alcuni di loro sono figli di militari ucraini uccisi in guerra. In questa esperienza sono accompagnati dai rappresentanti dell’Ufficio della pastorale giovanile della Chiesa ucraina greco-cattolica e provengono dalle diocesi greco-cattoliche dell’Ucraina centrale e sud-orientale: Kyiv, Kharkiv, Kherson, Odessa, Donetsk, le aree del paese più colpite dal conflitto.

«Noi dobbiamo – ha detto il card. Zuppie possiamo fare tanto per la pace. Come si sa anche papa Francesco continua a insistere e a cercare tutti i modi per far cessare al più presto le guerre. Questi giovani, che oggi ospitiamo e incontriamo, ci fanno vivere e costruire tanti legami di solidarietà, di condivisione e amicizia che per certi versi sono già il primo passo per sconfiggere la violenza e i conflitti che isolano, contrappongono e fanno scontrare persone e popoli. Il primo modo è invece far sentire a casa i nostri fratelli e le nostre sorelle per creare legami che superano ogni divisione. Questa è una bellissima esperienza e testimonianza che speriamo si moltiplichi. E credo lo sarà ancora di più in estate quando ci sarà la possibilità che possano venire tantissimi ragazzi e ragazze dall’Ucraina a passare un periodo di pace, qui nelle nostre famiglie e nelle nostre parrocchie. La luce del Natale illumina anche il buio della guerra. Non preoccupatevi: non vi lasciamo e non vi lasceremo soli».

«Abbiamo voluto dare a questi giovani – ha sottolineato padre Roman Demush, Vicedirettore del Comitato della pastorale giovanile della Chiesa ucraina greco-cattolica – la possibilità di stare per qualche giorno in pace e sperimentare un po’ di serenità. Sono testimoni vivi della verità, di questi orrori della guerra; sono la voce del nostro popolo perché il conflitto in Ucraina non sia dimenticato; raccontano i loro coetanei che oggi sono pronti a dare la vita per il nostro popolo, per i propri familiari e difendono la pace di tutta l’Europa. Vogliamo anche con loro ringraziare tutti quelli che ci sostengono e che non ci fanno sentire soli ed abbandonati. Dobbiamo pregare il Signore della pace perché ci doni la pace». 

«Non si tratta – hanno spiegato i responsabili dei centri diocesani di Ac Bologna e Vicenza – di un semplice gemellaggio: è un’occasione di fraternità e condivisione, una possibilità di incontro e testimonianza, con chi ha vissuto e vive sulla propria pelle gli orrori della guerra. Questa esperienza vuole essere un momento di socialità tra giovani di Paesi diversi fatta di appuntamenti culturali, di spiritualità, festa e conoscenza dei territori e delle Chiese diocesane, in modo particolare con le comunità ucraine delle nostre due città. L’incontro con il cardinale Zuppi è stata l’occasione per dire insieme ancora una volta che di fronte alla barbarie della guerra in corso in Ucraina, come a Gaza o nello Yemen, e in troppe altre parti del mondo, non bisogna mai rassegnarsi né smettere di pregare perché torni la pace. Per ridire insieme le parole Francesco: “La guerra è sempre una sconfitta, è la distruzione della fraternità umana. Fratelli fermatevi!”».

L’iniziativa si pone nell’ambito delle molteplici attività e dell’impegno per la pace che l’Azione cattolica italiana porta avanti anche attraverso la sua adesione al Mean – Movimento europeo di azione nonviolenta. Lo scorso ottobre 2023, oltre cento attivisti del Mean hanno partecipato tra Kyiv e Leopoli a una due giorni di preghiera e alla prima conferenza per l’istituzione dei “Corpi civili di pace europei”. Un progetto di recente presentato al Parlamento italiano insieme alla richiesta al Governo italiano di farsi promotore dell’iniziativa presso l’Unione europea.

La galleria fotografica di Elisa Bragaglia e Antonio Minnicelli

condividi su