Il 20 agosto il Cardinale Zuppi ha presieduto una solenne concelebrazione per la chiusura dell’anno chiaramontiano.
La cerimonia religiosa si è svolta nella Cattedrale di Cesena a ricordo dei 200 anni dalla morte di Papa Pio VII, al secolo Barnaba Chiaramonti. Il papa, di cui è in corso la causa di beatificazione, era nato a Cesena il 14 agosto 1742. A 14 anni entrò nell’abbazia del Monte di Cesena, divenendo poi priore di San Paolo fuori le mura, e successivamente vescovo di Tivoli, poi di Imola e cardinale.
Con la città di Roma occupata dai francesi, durante il conclave riunito a Venezia, successe a Pio VI nel 1800, rimanendo vescovo di Imola e intraprese un difficile viaggio in Francia per l’incoronazione di Napoleone. Deportato dalle truppe francesi, fu tenuto prigioniero per quattro anni a Savona. Il 31 marzo 1814 fece il suo ingresso a Bologna, acclamato dalla popolazione e visitò la Romagna, prima del suo ritorno a Roma. «Imprigionato per 1.100 giorni, – ha detto il Cardinale Zuppi all’omelia – e davanti ad una Chiesa che sembrava ricevere un attacco letale Pio VII ha saputo insegnare e applicare la forza degli umili: che affidandosi al Signore trovano la tenacia, l’insistenza, la furbizia e le capacitа per tracciare le vie giuste del futuro».
Erano presenti il vescovo di Cesena Douglas Regattieri e l’abate del Monte dom Mauro Maccarinelli, con l’arcivescovo di Ravenna Lorenzo Ghizzoni, il vescovo di Savona Calogero Marino e l’emerito di San Marino Andrea Turazzi. Nei giorni precedenti, Papa Francesco aveva ricevuto in udienza il Vescovo di Cesena e l’abate del Monte, promettendo il suo interessamento per la beatificazione di questo grande pontefice.