Carissimi fedeli, abbiamo compiuto un gesto di devozione verso la Madre di
Dio, dando così inizio a questo mese di ottobre che nella pietà cristiana è considerato
il mese del Rosario.
Uno degli ultimi documenti del S. Padre Giovanni Paolo II parla del S. Rosario,
alla cui pratica ha voluto dedicare un intero anno. Perché la Chiesa
raccomanda tanto questa pratica? Perché attraverso essa noi siamo educati
in modo facile, semplice e profondo alla nostra fede, ed impariamo gli elementi
fondamentali della vera devozione mariana.
Mediante questa preghiera noi percorriamo colla nostra memoria tutti i principali
avvenimenti della vita di Gesù. La nostra attenzione in quella preghiera è “concentrata” sulla
persona di Gesù. Carissimi fedeli, questo è il nucleo centrale
della nostra fede, ciò che la definisce: l’alleanza dell’uomo
con il Padre in Gesù il Cristo.
Questa alleanza è stata siglata nel grembo di Maria ed è lei
che introduce il Verbo nella nostra carne. Essa si è messa interamente
a disposizione del Verbo, affinché potesse farsi carne in Lei, divenire
carne della sua carne. Nella preghiera del S. Rosario noi ci lasciamo condurre
da Maria dentro questo mistero: Dio si fa uomo perché l’uomo fosse
divinizzato. Recitando il S. Rosario noi ci facciamo indicare da Lei la via
che ci introduce dentro al mistero di Cristo e, nello stesso tempo, ci inoltriamo
su quella via preceduti da Lei.
Possiamo anche fare un’altra riflessione. Proviamo ad immaginare l’istante
che sta fra la “proposta” fatta da Gabriele a Maria e la
risposta di Maria, il suo consenso. Da esso dipende che il Verbo si faccia
carne e si compia la nostra salvezza. Maria ha dato il suo consenso ed in esso è transitata
la nostra redenzione: col suo consenso ella ha fatto sì che la Parola
si incarnasse. Noi colla semplice preghiera del Rosario ci poniamo dentro a
questo «consenso mariano», perché la parola di Dio, Gesù,
si formi in noi.