Il reportage di Bologna Sette

Alluvione, la solidarietà della Diocesi

Un viaggio fra alcune località bolognesi e romagnole allagate e il punto sugli aiuti concreti messi in campo dalla Chiesa locale

Botteghino di Zocca, Medicina e Molinella: tre storie da parrocchie, volontari e associazioni tra post-emergenza e aiuti concreti

Si continua a spalare nel fango nelle zone del Farneto, Mulino e Botteghino di Zocca. Lo racconta don Matteo Prosperini, direttore diocesano della Caritas e parroco del Farneto, dove ha straripato il torrente Zena. Tanti gli sfollati e tanti i volontari che hanno cercato di liberare dal fango le abitazioni.

«La gente ama questa valle e il suo torrente – dice don Prosperini – c’è un grande sforzo da parte di tutti per tornare alla normalità. Ci aspettiamo che le amministrazioni pubbliche ci aiutano». Una normalità che però tarderà ad arrivare: diverse famiglie dovranno aspettare che le abitazioni si asciughino, cambiare gli impianti elettrici e le caldaie. «Come Cartitas abbiamo lanciato una raccolta fondi – spiega – siamo in contatto con le Caritas della Romagna: pensiamo a una distribuzione mirata dei beni tramite degli hub. Anche la logistica è molto compromessa».

Tante le storie di solidarietà. Come quella di Francesca Golfarelli che, insieme al gruppo di volontari «Guelfo per la Romagna» coordinato da Andrea Landini titolare del bar di Poggio Piccolo in rete con le associazioni «Amici di Beatrice» e «Il cestino», della parrocchia dell’Annunziata di Bologna, ha deciso di andare a dare una mano. «Nella chat del mio gruppo di preghiera “Missione santa Teresina” ho letto la richiesta di aiuto di una donna – racconta Golfarelli – la sua casa si era allagata e lei, spaventata e con due bambine, non riusciva a comunicare con i soccorsi. Il giorno dopo è stata sfollata a Medicina, dove l’ho raggiunta. È stato un contatto reale, anche se tramite una chat». Mentre la Protezione Civile è impegnata nel ripristino delle strade, bisogna aiutare le persone a ripulire le loro case. Quando si varca la soglia e della vita di pri- ma non è rimasto più nulla, si avverte un certo pudore.

Racconta ancora Golfarelli: «Un’anziana non voleva aprire casa sua: aveva paura che le buttassero via i suoi libri. Mi sono avvicinata e lei mi ha porto la Bibbia e un santino di san Gaspare del Bufalo: da lì abbiamo iniziato a par- lare, lei si è convinta e ora la sua casa è pulita». Costruire relazioni, ascoltare le persone: questo il contribuito prezioso che possono offrire i volontari che hanno organizzato anche una raccolta di materiale didattico e ludico per la scuola di Solarolo e ora continuano a rispondere ai bisogni più concreti di pulizia di singole realtà come la parrocchia di Castel Bolognese e il centro operativo Conselice Karting.

Tra Budrio e Molinella, l’argine dell’Idice non ha retto alle piogge aprendo uno squarcio di circa 80 metri. Portonovo, sant’Antonio di Budrio, Selva Malvezzi: sono le frazioni più colpite. Le elenca tutte, il capo dei Vigili del fuoco volontari di Molinella, Carlo Evangelisti: «Abbiamo evacuato circa 250 famiglie e ora stiamo pulendo» racconta. «Ma finché non si ritireranno i fiumi e l’argine non sarà riparato, continuerà ad essere difficile. Una stima? Direi che ci vorranno altri venti giorni prima che la situazione si risolva». Grande la collaborazione tra i comuni e gli enti del territorio, con i sindaci, i Vigili del fuoco e il Centro operativo comunale della Protezione Civile. Ma è straordinaria la solidarietà dei tanti che da tutta la regione sono arrivati nelle zone più colpite.

«Credo molto nell’aiuto che la comunità può offrire», afferma Evangelisti. La parrocchia Santa Croce, con la Caritas di Molinella, ha organizzato una raccolta fondi a sostegno della popolazione di Selva Malvezzi. È possibile devolvere il 5×1000 al commando dei Vigili del fuoco volontari, per l’acquisto di attrezzature per il soccorso urgente, informazioni sulla pagina Facebook Vigili del fuoco di Molinella.

Margherita Mongiovì e Arianna Medri

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