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CPD lavora sulle tematiche emerse nell’assemblea sinodale della Chiesa Italiana a Roma

Priorità al percorso di formazione con attenzione alla vita spirituale

BOLOGNA – Nel Consiglio pastorale diocesano di sabato 14 dicembre 2024 i membri sono stati invitati a iniziare una riflessione su due tematiche emerse nel corso dell’assemblea sinodale della Chiesa Italiana svoltasi a Roma dal 15 al 17 novembre 2024.

Il primo argomento oggetto di confronto è stato “la formazione sinodale, comunitaria e condivisa alla fede e alla vita”, scelto anche per approfondire il cammino della nota pastorale di quest’anno.

Ad aprire le riflessioni, dopo il saluto iniziale dell’Arcivescovo, è stato il padre dehoniano Marco Bernardoni, fresco di partecipazione all’assemblea sinodale insieme al resto della delegazione bolognese, che ha introdotto le scelte possibili suggerite dai lineamenti della Cei sul tema.

I membri, divisi in gruppi, si sono poi confrontati sulle proposte emerse nell’assemblea a Roma per individuare quelle ritenute più funzionali per la Diocesi e risorse e resistenze che devono essere tenute presenti ed affrontate perché possano essere scelte efficaci per costruire cammini di formazione alla fede e alla vita che rispecchino quanto richiesto dall’assemblea sinodale e dalla nota pastorale per quest’anno.

Tra i punti emersi ci sono la necessità di dare la priorità al percorso di formazione con attenzione alla vita spirituale e non solo come funzionale alla celebrazione dei sacramenti, di allargare lo sguardo e il linguaggio delle Comunità per non emarginare nessuna persona e di partire dai bisogni concreti e dalle esigenze pratiche emergenti dalle Comunità.

Per farlo, è opportuno innanzitutto censire le buone prassi già esistenti e sviluppare nuove vie pastorali a sostegno della famiglia, curando percorsi in grado di accompagnare i primi anni della vita matrimoniale, le situazioni complesse e le crisi, i bisogni legati alla genitorialità, senza trascurare tutte le altre fasi della vita delle famiglie. Per farlo, ha sottolineato in chiusura l’Arcivescovo, serve la Chiesa tutta.

 

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