BOLOGNA – Sabato 15 febbraio 2025 il Consiglio Pastorale Diocesano si è ritrovato presso il Seminario Arcivescovile di Bologna per proseguire nella riflessione sullo strumento di lavoro consegnato alle chiese locali nella fase profetica del cammino sinodale.
La riflessione, iniziata sabato 14 dicembre sulla formazione sinodale, comunitaria e condivisa alla fede e alla vita, si è concentrata su “Gli organismi di partecipazione”. Dopo una rassegna iniziale dei principali organismi di partecipazione della Diocesi e un riepilogo di quali e quanti siano attivi nei vari territori, i membri del Consiglio Pastorale si sono divisi in gruppi per un confronto sul funzionamento degli stessi a partire dalle diverse esperienze.
Ogni gruppo si è confrontato su quali elementi possano rendere effettivamente vitali gli organismi di partecipazione e quali invece li ostacolino o li rendano solo formali. Alla luce dell’obbligatorietà dei consigli pastorali parrocchiali (o zonali) sancita dallo strumento di lavoro, inoltre, ai gruppi è stato chiesto di confrontarsi rispetto a quali motivazioni possano rendere questo obbligo fruttuoso.
Dai lavori di gruppo è emerso come elemento vitale, tra gli altri, l’effettivo coinvolgimento di tutta la comunità sia attraverso la scelta dei partecipanti che attraverso una diffusione capillare di quanto condiviso durante le riunioni di questi organismi e sono emersi come ostacoli la mancanza di linee guida, le difficoltà di comunicazione tra i partecipanti (laici e non) e il rischio che questi organismi non coinvolgano la comunità nella sua totalità. L’obbligo, infine, è stato ritenuto fruttuoso in quanto di stimolo a sentirsi parte della Chiesa e di possibile aiuto a processi di unione tra diverse comunità.
Nella seconda parte della mattinata, infine, l’assemblea si è pronunciata sull’invito fatto dallo strumento di lavoro a prevedere “incontri del Consiglio pastorale diocesano dedicati al rendiconto e alla valutazione delle attività pastorali della Curia diocesana” e ha individuato alcune possibili modalità di realizzazione di questa attività di verifica, affidandole alla riflessione successiva del Cardinale.
Il Consiglio si è chiuso proprio con l’intervento dell’Arcivescovo che ha ribadito che il percorso intrapreso ricorda a ogni tappa quanto sia importante fare le cose insieme e farle con passione per la Comunità e che per poterlo fare appieno, però, è necessario riscoprire cosa significhi davvero essere Comunità.