La decisione dell'Unesco

I Portici patrimonio dell’umanità, la gioia del Cardinale

«I portici - ha dichiarato l'Arcivescovo - sono la città che si fa casa e la casa che si fa città»

«I portici sono la città che si fa casa e la casa che si fa città». Lo ha detto l’Arcivescovo dopo la notizia giunta nella mattinata del 28 luglio.

Appena appresa la notizia che i portici di Bologna sono stati nominati Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, il cardinale Matteo Zuppi ha espresso la propria soddisfazione in un messaggio al Sindaco in cui ha affermato la sua «grande gioia! I portici sono la città che si fa casa e la casa che si fa città, accoglie e ci accoglie» e ha anche aggiunto il suo «grazie a tutti quelli che hanno permesso il risultato e a tutti coloro che si impegnano per custodirli e renderli vivi».

L’Arcivescovo, che più volte in questi anni nei suoi interventi ha fatto riferimento alla bellezza dei portici, ha affermato inoltre che «questo riconoscimento è una buona cosa. I portici esprimono anche nell’architettura il luogo dell’accoglienza e della fraternità, dell’incontro e della vicinanza, dove tutti sentono una protezione e possono camminare insieme». E pensando a quel tratto più lungo che sale alla Madonna di San Luca ha aggiunto: «È così caro ai bolognesi, sentito e vissuto da tutti, è un luogo che ci unisce verso il punto più alto e spirituale di Bologna. Rappresenta il nostro “cammino di Santiago de Compostela” dove tutti sono aiutati a camminare, a salire, a cercare e, come pellegrini, ad ammirare quella bellezza».

Pure papa Francesco, in occasione dell’incontro internazionale “Ponti di Pace” svoltosi a Bologna nell’ottobre 2018, rispondendo all’invito degli organizzatori e dell’Arcivescovo, inviò un messaggio ai partecipanti ai lavori dove evocava proprio i portici «come singolare architettura della città» che invita ancora oggi a «creare connessioni che portino a incontri reali, legami che uniscano, percorsi che portino a superare conflitti e asprezze».

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