Fondazione Lercaro

Il diario di Carla Simons per guardare oltre l’odio

Una serata ha riproposto alcune pagine del manoscritto in occasione della Giornata della Memoria

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Una serata ha riproposto alcune pagine del manoscritto in occasione della Giornata della Memoria

Carla Simons è stata una scrittrice e giornalista olandese di origini ebraiche, morta per mano nazista ad Auschwitz nel 1943, a soli 39 anni. Tra il gennaio ’42 e maggio ’43 scrive un diario che può essere affiancato a quello di Anna Frank ed Etty Hillesum per la forza con cui si oppone al male attraverso il racconto della vita quotidiana e la riflessione sulla tragica storia che l’ha travolta. Il manoscritto è stato da poco riscoperto alla Fondazione Lercaro tra i preziosi documenti del Fondo Romana Guarnieri.

Un libro prezioso, custode di momenti drammatici vissuti nel terrore ma, al tempo stesso, nella consapevolezza di dover guardare oltre l’odio, la paura, il rancore. Il diario è ricco di annotazioni su aneddoti che hanno caratterizzato la quotidianità di Carla Simons e quella di tanta gente che, come lei, ha vissuto un periodo storico pregno di privazioni e sentimenti contrastanti, talmente cruenti da farli sentire “come un libro non letto, uno strumento non suonato, in attesa del tocco che lo faccia vibrare”.

Nonostante le limitazioni provate dagli ebrei in quei lunghi mesi, l’amore per la vita vince. La luce trova spazio faticosamente ma con convinzione nelle pagine di questo diario, diventato una vera e propria testimonianza storica di inestimabile valore. «Carla Simons è un personaggio molto interessante ma sconosciuto in Italia, grazie a questo lavoro vediamo che sta destando grande interesse – ha detto Monsignor Roberto Macciantelli, Presidente della Fondazione “Lercaro” –. La protagonista venne arrestata ed uccisa ad Auschwitz, ecco perché il suo manoscritto è stato interrotto improvvisamente, lasciando così questo diario incompiuto». La scrittrice e traduttrice olandese fu autrice di tre romanzi e di un libro per ragazzi. Allieva e compagna di Romano Guarnieri in un primo momento riuscì a sfuggire alla deportazione ma venne internata poco dopo nel campo di concentramento di Auschwitz dove morì.

Alcuni brani de «La luce danza irrequieta Diario 1942-43» pubblicato da Edizioni di Storia e Letteratura e curato da Francesca Barresi, sono stati letti martedì 30 gennaio alla sede della Fondazione Lercaro. Durante la serata artistica animata da musiche dal vivo si sono susseguite le letture affidate all’interpretazione di Cristiana Raggi e Gabriele Marchesini, accompagnate dalle note di Gen Llukaci al violino e Claudio Ughetti alla fisarmonica. L’iniziativa ha visto la direzione artistica di Fabrizio Macciantelli e Antonella De Gasperi ed è stata l’occasione per tessere un ricordo per il cardinale Giacomo Lercaro a cui quest’anno la Fondazione ha voluto dedicare diversi eventi. «Da giovane prete a Genova si è dato molto da fare per salvare le persone di religione ebraica, anche per questo ci sembrava un’occasione da non perdere» ha sottolineato Macciantelli. L’iniziativa di Bologna è stata inserita all’interno del vasto programma di celebrazioni sulla Giornata della Memoria 2024.

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