Il progetto

«Inps per tutti», firmato il Protocollo d’intesa

L'iniziativa sottoscritta il 28 luglio dall'Istituto di previdenza, Comune, Città Metropolitana e Caritas diocesana

Tra i firmatari dell’iniziativa, insieme all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, anche la Caritas diocesana, il Comune e la Città Metropolitana.

L’Inps, Direzione regionale Emilia Romagna, nella persona del direttore regionale Elio Rivezzi, il Comune di Bologna e la Città metropolitana tramite il programma «Insieme per il Lavoro» rappresentate dal sindaco Virginio Merola, e Caritas diocesana rappresentata dal Vicario generale dell’Arcidiocesi monsignor Giovanni Silvagni hanno sottoscritto, il giorno 28 luglio, un protocollo d’intesa per la collaborazione al progetto «Inps per tutti».

Il progetto nasce dalla volontà di rendere più accessibili e, dunque, effettive, concrete ed esigibili tutte le prestazioni previste dalle leggi ed erogate dall’Istituto nonché, in attuazione dei principi sanciti nell’articolo 3 della Costituzione, di rimuovere gli ostacoli, anche burocratici, che impediscono o ritardano la piena tutela dei bisogni sociali ed economici dei singoli e delle famiglie e l’accesso alle misure e alle prestazioni di contrasto alla povertà e alle situazioni perduranti di disoccupazione.

L’iniziativa, già avviata nel 2019 e sospesa a seguito delle restrizioni legate alla pandemia, riprende oggi e si rafforza con l’ampliamento dei partners e con una rivisitata organizzazione che valorizza e facilita l’interazione telematica tra l’Inps e le altre istituzioni, direttamente ed indirettamente coinvolte nel progetto. Le finalità del nuovo protocollo risultano potenziate: intercettare quei bisogni che rimangono inespressi, i bisogni dei più fragili, dei senzatetto, dei disoccupati di lunga durata e facilitarne il soddisfacimento, attraverso la collaborazione dei soggetti deputati sul territorio a rendere effettivi i diritti della persona, e soprattutto di coloro che, per diverse ragioni, hanno difficoltà a relazionarsi con le burocrazie.

In tal senso altamente proficua sarà la collaborazione con le realtà istituzionali bolognesi (Comune, Città Metropolitana e Caritas) che operano già, con un importante impatto, interventi strutturati per superare situazioni di povertà e fragilità sociali, educative e relazionali grazie all’attivazione di reti di comunità. Con il progetto «Inps per Tutti», le istituzioni coinvolte capovolgono il rapporto tra la persona e il servizio/prestazione, individuando proattivamente i diritti inespressi collegati, in particolare, alle situazioni di bisogno e fragilità. Una collaborazione che va oltre il concetto di sostegno economico e che mira a rendere concreto l’obiettivo transnazionale di inclusione sociale.

«Il progetto Inps per tuttI, già avviato sul territorio bolognese nel 2019 e sospeso a marzo 2020, riparte con maggiore vigore – afferma Elio Rivezzi -. Consapevole che l’impianto progettuale vada corroborato anche alla luce delle macerie sociali prodotte dalla pandemia, l’Inps ha voluto fortemente riavviare un percorso di vicinanza e prossimità ai ccosiddetti “invisibili” per favorire l’accessibilità alle prestazioni a beneficio di coloro i quali, pur avendone diritto, hanno difficoltà a fruirne a causa del contesto di emarginazione in cui vivono».

«Per garantire un reale sistema di protezione sociale, oggi più che ieri, compito delle Istituzioni è quello di intercettare i bisogni dei più fragili e dei “burocraticamente esclusi” – prosegue -. Solo garantendo a tutti le informazioni necessarie per accedere a prestazioni previdenziali e assistenziali viene salvaguardato il diritto delle persone a percorsi sostanziali di emancipazione e inclusione. La sottoscrizione del nuovo Protocollo mira a consolidare forme di collaborazione tra organismi pubblici e privati accomunati da una visione ispirata alla ferma volontà di non lasciare indietro nessuno».

«Questo momento storico – dice da parte sua don Matteo Prosperini, direttore della Caritas diocesana – sta determinando un aumento delle fragilità sociali ed economiche delle famiglie. Gli effetti della pandemia non si sono dispiegati del tutto. Occorre un’azione attenta e competente di accompagnamento alle persone in condizione di disagio. L’aiuto offerto dalla Caritas è globale: aiuto concreto e sostegno, perché consideriamo la persona integralmente. Oggi c’è bisogno di offrire orientamento alle diverse opportunità previste dalle leggi. Per questo la Caritas di Bologna ha aderito al progetto “Inps per tutti”: in questo modo potremo avvalerci della collaborazione con gli uffici e gli operatori dell’Inps per rendere esigibili i diritti delle persone, attivare le risorse facendo in modo che tutti – anche le persone più fragili – possano richiedere le prestazioni loro spettanti. Questa possibilità consentirà anche di aumentare le competenze delle nostre operatrici e dei volontari che operano nel territorio diocesano. Ringraziamo l’INPS che ci dà l’opportunità di fare bene il bene».

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