Giovedì 26 maggio

La Festa liturgica della Madonna di San Luca

Il ritiro del clero, la Messa il ricordo degli anniversari di ordinazione e l'Omelia di monsignor Stefano Ottani

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Cronaca della festa in Cattedrale per la festa della Madonna di San Luca

Giovedì Solennità della Madonna di San Luca, patrona della città e dell’Arcidiocesi, alle ore 10 nella cripta si è svolto il ritiro del clero diocesano predicato dal teologo monsignor Severino Dianich, e alle 11.15 in Cattedrale concelebrazione di tutto il presbiterio, ricordando gli anniversari di ordinazione sacerdotale e diaconale. Ha presieduto monsignor Tommaso Ghirelli, Vescovo emerito di Imola, e il Vicario generale per la Sinodalità, monsignor Stefano Ottani, ha tenuto l’omelia.

Ecco il testo

«In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta…»

Da allora Maria non ha mai cessato di alzarsi e di mettersi in viaggio con premura.

È quanto la nostra Chiesa vive in questi giorni, particolarmente oggi, solennità della Beata Vergine di S. Luca, patrona della città e della diocesi di Bologna. Nella visita dell’icona, a noi tanto cara, sperimentiamo ancora la premura della madre del Signore che viene a visitarci portando misteriosamente in sé il suo Figlio e prendendosi cura di noi, immagine semplice e profetica della Chiesa in cammino.

La visita di Maria ci riempie di gioia, particolarmente in questa occasione che ci vede convocati come presbiteri nella cattedrale – la chiesa madre, la chiesa del Vescovo – insieme al santo popolo di Dio, nella piena manifestazione del mistero della Chiesa. Proprio per questo sentiamo più forte l’assenza del nostro Arcivescovo, trattenuto a Roma dai nuovi impegni come Presidente della conferenza dei Vescovi italiani, consapevoli che da ora in poi dovremo quanto meno condividere la sua presenza con tanti. Proprio noi che lo conosciamo da vicino ci rendiamo conto dei motivi che hanno spinto i Vescovi a indicarlo prima di ogni altro e che ha portato papa Francesco a nominarlo senza alcun indugio. Ringraziamo il Papa per questo dono fatto a tutte le Chiese che sono in Italia; ringraziamo anche il vescovo Matteo Maria di aver accettato questo pesante carico e gli promettiamo di sostenerlo con affetto e preghiera.

Sono giorni segnati da gravi preoccupazioni per il perdurare della guerra e le sue orribili conseguenza, per la sofferenza di tanti innocenti, per l’inadeguatezza delle scelte, che incidono negativamente anche nella comunità ecclesiale e, contemporaneamente, ricchi di opportunità.

Questa festa è il contesto più adeguato anche per cogliere il senso di questi avvenimenti, tristi e lieti, per noi e per lui, per il vescovo e la sua Chiesa e trarne conforto e spinta.

Nella pagina del vangelo di Luca appena proclamata, la Chiesa di Bologna si rispecchia per quanto ha ricevuto per grazia e per quanto deve diventare, conformandosi progressivamente al modello. Vogliamo lasciarci plasmare particolarmente noi, vescovi, presbiteri e diaconi, a partire – come oggi ricordiamo – dalla grazia dell’ordinazione.

C’è anzitutto un clima di vivacità e di gioia, non di pesantezza o di angustia, di chi sa di essere portatore di un’umanità nuova.

Maria ha appena aderito all’annuncio dell’angelo: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» ed è gravida del Figlio di Dio. È il prototipo della vita interiore: L’ascolto e l’obbedienza alla Parola ci riempie nell’intimo: soltanto così il nostro ministero sarà ricco e fecondo, coltivato nel dialogo orante, rafforzato dall’obbedienza, diventati capaci di portare agli altri Colui che ci porta. 

Perché Maria si alzò e andò in fretta da Elisabetta? Mi pare chiara la stretta correlazione con quanto l’angelo le aveva detto: «Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio…». Maria crede all’angelo, corre in aiuto ad un’anziana gestante e insieme verifica la corrispondenza. È l’esempio della libertà che agisce unendo fede e ragione, ascolto e premura. Esempio di una fede adulta, per questo sempre in ricerca.

L’incontro è una profonda esperienza spirituale: lo Spirito fa sussultare di gioia e rende profeti. Maria si sente dire parole tanto chiare che forse neppure lei era arrivata a esplicitare: la madre del Signore! Così devono essere i nostri incontri! Prima ancora del servizio, è la comunicazione spirituale, più radicalmente il dono della presenza misteriosa del Signore, che qualifica l’attività ecclesiale. Le due donne si aiutano per accogliere il Signore nella loro vita; passano il tempo a magnificare Dio. Approfittiamo e godiamo dell’amicizia per farsi reciprocamente questo servizio.

Con il nuovo incarico all’Arcivescovo, anche alla nostra Chiesa è data una opportunità in più per aprirsi alle Chiese sorelle. Contemporaneamente, forse lui ha ancora più bisogno di una ‘casa’ bolognese per essere sostenuto e per poter dare concretezza ai piani nazionali.

«Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua». Il servizio è conseguenza necessaria: rimanere tutto il tempo del bisogno, nella carità quotidiana. Saremo accanto al nostro Arcivescovo per tutto il tempo necessario, a sostegno della sua feconda fatica perché tutti gli italiani possano incontrare una Chiesa che genera il Signore.

Lo affidiamo e ci affidiamo alla Beata Vergine di S. Luca, certi che anche oggi cammina con noi.

Mons. Stefano Ottani,

vicario generale per la Sinodalità

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